Chiuso il centro dialisi: i turisti prenotano altrove

Protesta tra gli ospiti di Lignano che utilizzavano il servizio all’Efa Village «Andremo a Bibione». La società: bilancio in rosso e nessuno ci ha aiutato 

LIGNANO. Il centro di emodialisi presente nel villaggio turistico Bella Italia Efa Village ha chiuso. E i turisti dializzati che, anche in vacanza potevano usufruire di questo servizio, adesso sono costretti a rivolgersi altrove, nella vicina Bibione ad esempio. Una decisione, come riferisce il Giancarlo Cruder, presidente di Efa Fondazione, dettata dal bilancio negativo annuale del centro accreditato con il servizio sanitario regionale. «La gestione da due-tre anni andava in rosso – spiega – di circa 15 mila euro all’anno per gli eccessivi costi che dovevamo sostenere per la presenza di un direttore sanitario responsabile, dei medici e degli infermieri. Ci siamo rivolti alla Regione, all’azienda sanitaria, al Comune di Lignano per cercare di trovare una soluzione ma nessuno ci ha risposto. Solo grazie all’interessamento dell’allora vicepresidente Sergio Bolzonello ci era stato assegnato un contributo di 15 mila euro per il passivo dell’anno precedente ma essendo un contributo una tantum non aveva risolto il problema. Nell’ultimo anno per contenere i costi avevamo cercato di lavorare sui turni ma purtroppo non è servito». Nel centro, allestito nel residence Alle Vele, dotato di tecnologie avanzate e conformi alle normative europee, venivano effettuate sette dialisi al mattino e sette al pomeriggio. «In tutta la stagione estiva – continua il presidente – arrivavamo fino a 500 dialisi. Il 30 per cento erano turisti ospiti del villaggio e il 70 per cento di altre strutture della località. Dispiace perché questo rappresentava un servizio in più importante per i turisti che potevano coniugare la vacanza con la necessità di fare la dialisi, turisti che adesso andranno altrove». Come la signora Maria Zennaro di Ruda che ha disdetto le sue vacanze a Lignano. «Si tratta di un grave disservizio – racconta –. Mio marito Giuseppe deve fare dialisi, ma mi è stato detto che non era più possibile e l’azienda sanitaria mi ha risposto di andare a Latisana, che è troppo piccolo e pieno, o fino a Palmanova che non è così comoda da raggiungere da Lignano. Mi chiedo perché la Regione e l’azienda sanitaria non possano adoperarsi per risolvere il problema». «Sono pronta a segnalare questo disservizio all’autorità competente – conclude – perché a questo punto le persone dializzate contano meno di niente, sono state private della loro dignità e questo non è proprio della cultura del Fvg». Per il direttore dell’azienda sanitaria 2 Bassa Friulana-Isontina Antonio Poggiana «si tratta di una decisione presa autonomamente dalla società che ha fatto le sue valutazioni. Restano a disposizione i centri di Latisana e di Palmanova». Il Comune, dal canto suo, vuole proporre all’azienda sanitaria di trovare il modo per utilizzare uno degli spazi del pronto soccorso per ospitare un nuovo centro dialisi.

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