Cimici in Friuli, l’esperto rassicura: non c’è alcun problema per la salute dell’uomo

Paolo Pischiutti (Aas 3): precauzioni in caso di pesticidi. Se si fa un intervento sulle uova si evita la loro diffusione

SEDEGLIANO. «Per ora non c’è alcun problema di salute pubblica per l’uomo e gli animali». Così rassicura il dottor Paolo Pischiutti, direttore del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria numero 3 dell’alto Friuli-Collinare e Medio.

«Se la Regione decide, come è stato fatto in Emilia Romagna, di fare una disinfestazione massiccia in quel caso - spiega - dovranno essere prese delle precauzioni dal punto di vista della salute pubblica per evitare danni. Ad oggi - aggiunge - non c’è nessuna allerta dal punto di vista sanitario.

Per abbattere un numero ristretto di insetti l’utilizzo di pesticidi derivati dal piretro, naturali, e sintetici più persistenti, sono un buon compromesso tra insetticida efficace e una ridotta tossicità. Si trovano facilmente in commercio e sono degli spray comuni non tossici per l’uomo».

«È necessario – ricorda – utilizzare inoltre dei comuni sistemi di igiene. Il primo tra tutti è quello di lavarsi bene le mani, lavare frutta e verdura raccolta negli orti. Per i bimbi più piccoli - consiglia ancora il direttore Pischiutti - è necessario fare attenzione che non ingeriscano terra usata da pesticidi.

È evidente che siamo arrivati tardi per giungere ad una soluzione a breve. Sicuramente se dovessero arrivare temperature più rigide il problema non si presenterebbe in queste proporzioni. Se le cimici si presentano in quantità ridotta si possono ancora utilizzare dei rimedi naturali.

Potrebbe essere effettuata ad esempio una cura banale ma che funzione con altri parassiti di piante, sciogliere un po’ di sapone di Marsiglia in un flacone d’acqua con il quale si può spruzzare e irrorare piante e superfici varie. Evidentemente questo metodo si può utilizzare solo quando la quantità delle cimici è ridotta».

«Per non farle entrare in casa è necessario tenere le finestre chiuse - aggiunge il direttore Pischiutti -. Le cimici cercano il caldo: ecco perché quando si accende la luce iniziano a volare. L’odore che viene emesso è una difesa tra insetti e loro predatori.

Quindi non devono essere schiacciate altrimenti l'odore si propaga ed è persistente oltre che è difficile da togliere. Questa specie di cimice marmorata nei nostri climi ha la sopravvivenza di un anno. Se si riesce a fare un intervento capillare sugli adulti e sulle uova probabilmente si riduce per il prossimo anno l’infestazione. Per questo è da sperare - conclude Pischiutti - che le stagioni tornino ad essere quelle di una volta».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto