Cimitero abbandonato a Mezzomonte: pronto l’ordine di chiusura
POLCENIGO. Bufera sul cimitero di Mezzomonte di Polcenigo: il rischio sicurezza annuncia un giro di vite amministrativo sulla gestione del camposanto. Il Comune potrebbe decidere di chiudere tutta l’area dichiarandola inagibile, oppure transennare l’ex obitorio, trasformato in improbabile deposito attrezzi, perchè ha il tetto sfondato. Il pericolo crollo degli elementi di copertura, travi e coppi marci, è una questione di tempo. «Il legno sta marcendo – valuta l’ingegnere strutturale Aldo Tebaldis, di passaggio al civico 142 –. Inoltre, le tombe intorno sono dissestate, con problemi di infiltrazione d’acqua che provocano quelli igienico-sanitari».
L’sos sulla struttura era scattato sei mesi fa. «Cimitero degradato, intervenite»: il vicepresidente della Pro loco, Giacomo Mezzarobba, lo ha rinnovato nel venerdì santo 2013. «Attenzione a non lasciarci la pelle – aveva segnalato – sotto le tegole del tetto sfondato dell’ex obitorio». La verifica con procedura urgente potrebbe essere richiesta dal commissario straordinario del Comune di Polcenigo.
«Nemmeno i defunti hanno pace»: lo dicono i residenti di Mezzomonte: oscillano da 30 a 200 anime, in base alla stagione e ai rientri dei migranti. Chi vuole riposare in pace chiede la sepoltura nel cimitero della Pedemontana, ma lo stato di incuria fa cambiare idea a molti.
Tombe con lapidi e cordoli semidistrutti, terreno smosso come ci fosse passata sopra una ruspa e abbandono a vista d’occhio. «Mi ha segnalato il caso Giacomo Mezzarobba l’estate scorsa – ha replicato l’ex vicesindaco Egidio Santin –. Ho riferito l’emergenza al Comune prima del commissariamento, ma nessuno si è mosso». La manutenzione del camposanto è stata appaltata.
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