Cimitero di San Vito, un luogo da valorizzare e tutelare: è la voce della storia cittadina

Il nostro è uno dei cimiteri più antichi d’Italia: pubblico e privato devono dialogare. Sono tante le lapidi da proteggere e da fare conoscere. Raccontano Udine dal 1817
Udine 16 Marzo 2019. Genius Loci Cimitero Monumentale. © Foto Petrussi
Udine 16 Marzo 2019. Genius Loci Cimitero Monumentale. © Foto Petrussi

Amore e incuria al cimitero monumentale di Udine: sono le cifre stilistiche di questo racconto. Eppure la città dei morti è la cifra stilistica/biografica per decifrare quella dei vivi. Eppure, nonostante l’amore dichiarato per chi ci è caro e non c’è più, ecco che ritorna Genius Loci a commento di una concreta incuria, visibile da tempo al San Vito.



Tombe che scompaiono, ruberie, fiori secchi: una sensazione di disagio che si affronta quando si cammina all’interno. Vogliamo capirlo una buona volta che i cimiteri sono musei a cielo aperto e vanno protetti, conservati, aiutati? Essi sono le voci della storia sociale ed economica delle città che rappresentano, e per quanto riguarda Udine, la raccontano dal 1817, nascita del cimitero a progetto di Valentino Presani, fino ad ora, passando per autorevoli Otto e Novecento! Ben venga dunque lo sguardo di questi giorni sulla tomba monumentale del mitico Raimondo D’Aronco; anche se a dire il vero, potevamo dedicare al personaggio più attenzione in generale! Chi ha orecchie intenda.

Vi sembra possibile che di fronte al palazzo del bianco Buon Governo, in centro città, – progetto di D’Aronco, travagliato nella gestione di cento anni fa, ma decisamente riuscito nella sua originalità, storico dell’architettura Diana Barillari docet – noi ci troveremo tra poco... al posto dell’Upim e del “libertoso” Cinema Eden... un saluto quasi balneare... a causa di un palazzo alto alto e terrazzato che starebbe bene in qualche posto turistico sul litorale? Altro che un saluto d’internazionalità doc a firma di Archistar!

Ma torniamo a noi e alla tomba di D’Aronco: bisognerebbe che pubblico e privato dialogassero! Con Gabriella Bucco, storica dell’arte, ce lo diciamo da tempo.

Sono tante le tombe che vanno protette: a noi il compito di farle conoscere. A tal proposito, Genius loci con la Community si sta attrezzando per un’altra visita guidata, alla scoperta di altre chicche d’autore, come ad esempio una ricerca sulle donne sepolte dentro la cittadella murata!

Vedete, proprio in questi giorni di Salone del Mobile e della Design Week a Milano, Genius loci è andato in visita al Monumentale. Voleva andare a salutare Giorgio Gaber e Franca Rame certo, ma anche Gio Ponti e Achille Castiglioni, visto il tema della settimana. E Joe Colombo! Sapere che tutta la città è in rumorosa festa per quella che è l’eccellenza mondiale del momento più cool dell’anno in Italia, fa stare ancora meglio tra le tombe per riflettere sulla contemporaneità che parte dal passato. E noi a Udine abbiamo un Monumentale ancora più antico di quello di Milano: uno dei primi d’Italia, dopo la promulgazione dell’editto di Saint Cloud (emanato da Napoleone il 12 giugno del 1804, stabiliva che le tombe fossero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali. Si volevano così evitare discriminazioni tra i morti). Abbiamo tombe d’architetto, e committenti benemeriti come i mecenati. Altro che incuria: solo amore, – e riconoscenza – per chi ha regalato a noi la Udine più bella.


 

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