Cimolais, spesi 220 mila euro per la pista da sci di plastica
CIMOLAIS. Una pista artificiale per lo sci di fondo da 220 mila euro tra le vette dell’Alta Valcellina, nel comune di Cimolais. Parlare di impianto, anche se di fatto lo è, sembra improprio, considerato che ci trova dinanzi a un tappeto sintetico di 500 metri. Un “serpentone” rosso in mezzo al verde. Un manufatto utilizzabile anche d’estate, che sorge nelle vicinanze delle strutture sportive e dell’area che un tempo ospitava gli impianti di risalita, dismessi considerata in primis la loro antieconomicità, e che sarà inaugurato alle 17 di oggi.
Sulla necessità di un simile investimento di soldi pubblici, considerata prima di tutto la location, si sono sprecati i commenti. Quanti sceglieranno Cimolais per la pratica dello sci di fondo? Questo il primo interrogativo. Era necessaria tale spesa per incentivare, tra l’altro, un turismo di nicchia? I dubbi, insomma, sono diversi, ma intanto l’ingente somma è stata impiegata. Il caso della pista ha portato alla ribalta anche un’altra questione che ha tenuto banco a lungo nell’estate 2013. La Valcellina si è già distinta infatti per spese da capogiro, e dalla dubbia utilità, in nome dell’implementazione dell’offerta turistica: stiamo parlando del trenino turistico, comprato nel 2012 dalla Comunità montana per 240 mila euro e che ha acceso i motori soltanto a un anno dall’acquisto.
Ma in barba agli scettici e «a chi ama parlare, possibilmente male, delle iniziative che si realizzano sul territorio», il vicesindaco di Cimolais Danilo Della Valentina, e con lui altri amministratori, ha detto di credere nella bontà del progetto e per promuovere la struttura e attirare turisti ha proposto un utilizzo gratuito almeno per alcuni mesi. «All’interno di un programma di ampliamento e sviluppo dei servizi collaterali alle piste di fondo esistenti altrove, visto il crescente interesse per questa disciplina, abbiamo optato per la realizzazione di una pista sintetica per arricchire l’offerta turistica – ha fatto sapere –. Gli amanti di questa disciplina, ma anche chi è alle prime armi, potranno praticarla pure d’estate con la stessa attrezzatura usata sulla neve. Per il primo periodo l’accesso sarà gratuito: stiamo comunque approntando una convenzione con un’associazione sportiva locale cui affideremo la gestione».
Quanto all’investimento, Della Valentina ha spiegato che «la spesa di 220 mila euro è stata sostenuta dalla Comunità montana. Nella spesa figuravano realizzazione di progettazione e impianto, posa di quest’ultimo e costruzione di un piccolo manufatto che funge da ricovero per l’attrezzatura. L’impianto, utilizzabile in tecnica sia libera sia classica, è stato realizzato dalla ditta bergamasca Neveplast». Col taglio del nastro odierno, insomma, si aprirà la stagione sciistica in Valcellina. Una stagione che, a differenza di quanto accade in altre località, potrà durare tutto l’anno.
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