Cinovigile, la burocrazia prevale sulla vita dei cani

Pordenone, sos per un meticcio, ma «non mi muovo senza l’autorizzazione del Comune». «E io cosa devo fare?» «Veda lei». Cittadino pronto a un esposto in procura
ANTEPRIMA UDINE, 10 giugno 2004. CANILE MUNICIPALE Alcuni cani rinchiusi nel canile municipale. Telefoto Copyright Foto Agency Anteprima www.anteprimafoto.it
ANTEPRIMA UDINE, 10 giugno 2004. CANILE MUNICIPALE Alcuni cani rinchiusi nel canile municipale. Telefoto Copyright Foto Agency Anteprima www.anteprimafoto.it

PORDENONE. «Mi dispiace, ma senza l’autorizzazione del Comune non posso venire a prendere il cane”. Domanda: «E io come devo comportarmi?». Risposta: «Veda lei». E’ possibile che un cittadino che si presta a dare soccorso a un animale spaesato che vaga lungo una strada provinciale e che potrebbe essere investito e causare un incidente si senta rispondere così da chi è deputato a soccorrerlo, quell’animale? Purtroppo sì, è capitato domenica sera al pordenonese Marco Russo che ha deciso di denunciare il fatto per evitare che accada ancora.

«Se non soccorri un animale rischi una denuncia – è stato lo sfogo del cittadino – ma se fai il tuo dovere viene abbandonato dalle istituzioni. E’ una vergogna: basta con questa burocrazia assurda, gli animali sono esseri viventi». Erano le 23.30 e Marco stava rientrando a casa lungo la Pordenone-Oderzo quando, all’altezza di Prata, ha avvistato un meticcio nero, che vagava spaesato. In auto con lui c’erano la fidanzata e il loro cane, «stavamo rientrando da una gara cinofila».

Marco, che ha adottato il suo cane sette anni fa, prendendolo in un canile, ama gli animali e non ci ha pensato due volte a fermarsi. Ha subito chiamato il 113. «Molto gentilmente mi hanno passato i carabinieri che, altrettanto gentilmente, mi hanno spiegato che dovevo parlare con il 118». L’operatore sanitario, a quel punto, ha messo in contatto Marco con il cinovigile. «Gli ho spiegato la situazione – ha raccontato – e sa qual è stata la risposta? “Devo essere autorizzato dal Comune competente per venire a prendere il cane per cui non posso muovermi”».

Questo perché i Comuni sostengono le spese dei cani che vengono portati nei canili. «Erano le 23.30 e quindi nessuno avrebbe potuto autorizzare quell’intervento. Ma che senso ha pagare la reperibilità di un servizio se poi nessuno interviene?» ha chiesto Russo. E allo stupore si è aggiunta la rabbia: «Quando mi ha risposto “Veda lei cosa fare” sono rimasto davvero allibito. Ho richiamato poi il 118. L’operatrice, gentilissima, era sconvolta quanto me e mi ha detto che provvederà a fare una segnalazione. Io sono pronto a fare un esposto alla Procura perché è una cosa inaccettabile. Cosa avrei dovuto fare?».

Per fortuna il meticcio ha incontrato Marco che lo ha avvicinato, l’ha caricato in auto, l’ha portato a casa e come prima cosa l’ha dissetato. «Non avrei mai potuto lasciarlo là – prosegue il pordenonese –, non avrei dormito la notte». La mattina successiva ha richiamato il cinovigile e quello di turno è andato a prendere l’animale. «Aveva il microchip, per cui si tratta chiaramente di un cane scappato di casa o che si è perso. Quello che mi fa rabbia è che i padroni, che magari sono andati via la domenica, si prenderanno una multa, mentre la collettività paga un servizio che non funziona».

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