Cinovigile, la burocrazia prevale sulla vita dei cani

PORDENONE. «Mi dispiace, ma senza l’autorizzazione del Comune non posso venire a prendere il cane”. Domanda: «E io come devo comportarmi?». Risposta: «Veda lei». E’ possibile che un cittadino che si presta a dare soccorso a un animale spaesato che vaga lungo una strada provinciale e che potrebbe essere investito e causare un incidente si senta rispondere così da chi è deputato a soccorrerlo, quell’animale? Purtroppo sì, è capitato domenica sera al pordenonese Marco Russo che ha deciso di denunciare il fatto per evitare che accada ancora.
«Se non soccorri un animale rischi una denuncia – è stato lo sfogo del cittadino – ma se fai il tuo dovere viene abbandonato dalle istituzioni. E’ una vergogna: basta con questa burocrazia assurda, gli animali sono esseri viventi». Erano le 23.30 e Marco stava rientrando a casa lungo la Pordenone-Oderzo quando, all’altezza di Prata, ha avvistato un meticcio nero, che vagava spaesato. In auto con lui c’erano la fidanzata e il loro cane, «stavamo rientrando da una gara cinofila».
Marco, che ha adottato il suo cane sette anni fa, prendendolo in un canile, ama gli animali e non ci ha pensato due volte a fermarsi. Ha subito chiamato il 113. «Molto gentilmente mi hanno passato i carabinieri che, altrettanto gentilmente, mi hanno spiegato che dovevo parlare con il 118». L’operatore sanitario, a quel punto, ha messo in contatto Marco con il cinovigile. «Gli ho spiegato la situazione – ha raccontato – e sa qual è stata la risposta? “Devo essere autorizzato dal Comune competente per venire a prendere il cane per cui non posso muovermi”».
Questo perché i Comuni sostengono le spese dei cani che vengono portati nei canili. «Erano le 23.30 e quindi nessuno avrebbe potuto autorizzare quell’intervento. Ma che senso ha pagare la reperibilità di un servizio se poi nessuno interviene?» ha chiesto Russo. E allo stupore si è aggiunta la rabbia: «Quando mi ha risposto “Veda lei cosa fare” sono rimasto davvero allibito. Ho richiamato poi il 118. L’operatrice, gentilissima, era sconvolta quanto me e mi ha detto che provvederà a fare una segnalazione. Io sono pronto a fare un esposto alla Procura perché è una cosa inaccettabile. Cosa avrei dovuto fare?».
Per fortuna il meticcio ha incontrato Marco che lo ha avvicinato, l’ha caricato in auto, l’ha portato a casa e come prima cosa l’ha dissetato. «Non avrei mai potuto lasciarlo là – prosegue il pordenonese –, non avrei dormito la notte». La mattina successiva ha richiamato il cinovigile e quello di turno è andato a prendere l’animale. «Aveva il microchip, per cui si tratta chiaramente di un cane scappato di casa o che si è perso. Quello che mi fa rabbia è che i padroni, che magari sono andati via la domenica, si prenderanno una multa, mentre la collettività paga un servizio che non funziona».
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