Cittadino sfida Equitalia: «Non pago i passi carrai»

Sacile, Carlo Ormenese: «Vogliono recuperare le tasse del 2005, devo dare 53,34 euro». «Piuttosto chiedo che mi venga murato il passaggio con cui esco di casa»

SACILE. «Respinto al mittente il bollettino di Equitalia datato 2005». È la disubbidienza civile numero due: Carlo Ormenese, ieri, ha rifiutato la raccomandata di Equitalia. Come dire “vaffà” al recupero tasse di 8 anni fa: il primo gran rifiuto risale a marzo 2014. «Non pago la tassa di Equitalia sul passo carraio». Ormenese sceglie la resistenza e aveva mandato al diavolo anche in Quaresima il bollettino da pagare. Quello con il primo canone di 53,45 euro sul passo di casa, in viale Trento.

«Muratemi il passo carraio – lancia la sfida –. Il diritto di uscire di casa deve essere pagato da una tassa ingiusta?». Equitalia non si arrende: il fatto curioso è che i vicini di passo carraio, in viale Trento, hanno sorte diversa. «I vicini di casa non hanno balzelli e mi chiedo come mai FvgStrade abbia preso di mira il sottoscritto – ha messo avanti le mani Ormenese –. Gli altri residenti non pagano: seguo l’esempio».

Il braccio di ferro va avanti da anni: il Comitato passi carrai ha portato le proteste in tribunale, con altri sacilesi. «Nel 1998 avevo chiesto di allargare il passaggio tra la Pontebbana e il cancello di casa – riepiloga Ormenese –. Tutto rimase alle intenzioni, ma intanto, arrivano delle bollette. Perché non le recapitano mai ai miei vicini di casa? Sono il Pantalone dei passi carrai, oppure è una selezione non naturale?».

Quelli che protestano sono tanti: hanno i conti aperti con la “carrai tax”. Per esempio, Caterina Zanette. «Causa aperta contro la tassa ingiusta dell’Anas sui passi carrai lungo la Pontebbana – aveva denunciato la vertenza a Sacile in dicembre 2013 –. Pago 110 euro all’anno». Paga di tasca sua anche la pulizia del fosso va a carico dei residenti, sulla statale 13. «Tre volte all’anno e 50 euro di spesa – racconta al civico 72 –. Mi sono rivolta all’avvocato Da Ros per ottenere giustizia: l’Anas spreme i cittadini che hanno l’unica uscita di casa sulla Pontebbana. Ma il Comune di Sacile non fa nulla per difendere il diritto alla libera residenza?».

Il Comitato dei passi carrai si ribella e chiede l’azzeramento della tassa sulla soglia. La FriulStrade, subentrata all’Anas, l’ha tagliata a metà: l’obiettivo di tanti cittadini è quello di abrogare la legge 449 del ’97, che autorizza bollette da 10 mila a 140 mila euro. Tra i sacilesi, Alberto Pasqual ha incassato la prima vittoria legale contro l’Anas. «Una sentenza storica del tribunale di Pordenone, in febbraio 2013 – hanno festeggiato nel Comitato di Sacile -. Ha cancellato gli addebiti pregressi».

È il primo match. «Le strade sono un bene di tutti – conferma Luciano Soffiato presidente del Comitato passi carrai –. Tutti devono contribuire alla manutenzione, compresi gli autocarri e veicoli che contribuiscono all’usura». «Per aderire al Comitato che difende i diritti dei residenti – invita Soffiato – c’è il sito www.passicarrai.it».

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