Cividale, dopo l'Unesco chiede una legge speciale
Presentata una mozione a Tondo dai consiglieri regionali del Pdl Novelli e Camber. Monai (Idv): la Regione ha preso un impegno per la città già nel 2007.
CIVIDALE. Una legge speciale per Cividale o, nel caso in cui ciò non fosse possibile, la creazione - con tempestività - di una Fondazione che rappresenti tutte le istituzioni regionali e nazionali coinvolte nel progetto Unesco “I Longobardi in Italia: i luoghi del potere”, appena promosso dal Comitato mondiale. Lo chiede al presidente Renzo Tondo e al competente assessorato il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli, che ha già esposto l'argomento al presidente della Commissione regionale cultura, Piero Camber, e che nei prossimi giorni presenterà una mozione.
L'iniziativa punta a rafforzare le sinergie createsi intorno al sito seriale e, nel contempo, a spianare la strada al raggiungimento di un secondo, importante obiettivo: la costituzione, cioè - come previsto dal piano di gestione della candidatura -, di un itinerario longobardo europeo. «La Fondazione – precisa Novelli – potrebbe essere allargata pure a realtà imprenditoriali e bancarie, che avrebbero così modo di giocare un ruolo da protagoniste nello sviluppo del sistema turistico-economico dei territori».
L'organismo dovrebbe, inoltre, studiare i possibili collegamenti con Aquileia e le Dolomiti, anch'esse patrimonio dell'umanità. E intanto fioccano felicitazioni, sulla città di Cividale. La soddisfazione non conosce sfumature, è piena e unanime. Il Pd esprime – per voce del proprio capogruppo, Maria Cristina Novelli – «grande gioia per il risultato» e si congratula «con tutti coloro che hanno reso possibile il successo». Ma lancia alcuni moniti: «Il titolo Unesco rappresenta un'occasione straordinaria e offre, nel contempo, la preziosa opportunità di creare un clima di impegni, valori e prospettive nuove. I cittadini e le forze politiche sono chiamati a una forte assunzione di responsabilità, per far sì che Cividale sia all'altezza del compito. Sarà necessario adottare scelte gestionali, finanziarie, culturali, urbanistiche e - naturalmente - legate al traffico che siano in linea con i requisiti che l'Unesco impone.
Il centro storico e la sua vivibilità andranno valorizzati e salvaguardati sempre più, e si dovrà impedire sia una crescita disordinata delle periferie, sia progetti simili a quello - ventilato - di un parcheggio sotterraneo nel nucleo della città. Per non parlare, poi, dell'ipotesi del terzo ponte urbano».
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