A Cividale una maxi gubana da 54 chili e 500 fette, una parte donata alla casa di riposo

Prodotta dal gubanificio Dorbolò, è stata protagonista il primo gennaio del taglio beneaugurante sotto la loggia del Caffè San Marco. L’assessore Angela Zappulla: «Un bel gesto di condivisione»

Lucia Aviani
Il taglio della maxi gubana prodotta dal gubanificio Dorbolò
Il taglio della maxi gubana prodotta dal gubanificio Dorbolò

Cinquecento fette distribuite in mezz’ora e altrettanti calici serviti per accompagnare con le bollicine offerte dall’azienda vinicola Scarbolo di Spessa la degustazione della maxi-gubana di Capodanno (54 chilogrammi) prodotta dal gubanificio Dorbolò: è stato un successo, come da copione, il taglio benaugurante del rotolone ripieno, che la sera del primo gennaio ha richiamato la consueta folla sotto la loggia del Caffè San Marco, a Cividale.

L’amministrazione comunale è stata rappresentata dal sindaco Daniela Bernardi e dagli assessori Catia Brinis e Angela Zappulla, che hanno plaudito alla maestria dei pasticceri impegnatisi nella realizzazione del dolce gigante: e visto che a fine evento ne era rimasta una parte, si è deciso di destinarla agli ospiti della Casa per anziani di Cividale che giovedì 2 gennaio, così, hanno potuto assaggiare a loro volta la specialità locale in formato extra-large.

«Un bel gesto di condivisione», commenta al riguardo l’assessore Zappulla, lieta che «anche i nonni ospiti della struttura assistenziale possano festeggiare l’inizio del nuovo anno gustando la prelibatezza del gubanificio Dorbolò».

Diversamente da quanto avveniva ai tempi del pasticcere Berto Blasutig, compianto titolare del forno Cattarossi e ideatore della gubana da guinness, i nuovi artefici del colosso non si sono posti – per il momento – traguardi di peso: sta di fatto che rispetto all’ “edizione Dorbolò” numero uno, quella del Capodanno 2024, stavolta la creazione dolciaria contava 4 chili più, dunque le premesse sono incoraggianti.

Per raggiungere il primato segnato da mastro Berto, tuttavia, la strada si annuncia lunga, guardando agli annali dell’evento: l’1 gennaio 2020 (ultima edizione ante Covid, che aveva provocato una pausa triennale) erano stati raggiunti i 103 chilogrammi, uno in più rispetto al 2019, quando era stata superata per la prima volta la soglia del quintale. Si era trattato del quindicesimo record di fila, tanti quanti erano al tempo gli anni della manifestazione.

La foltissima partecipazione alla serata in dolcezza, del resto, dimostra che l’incognita sul peso c’entra relativamente, come elemento di attrattiva.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto