Cividale ricorda i cinque avamposti dei fanti

La pioggia non ferma il secondo raduno dedicato ai quattro reggimenti. «Qui sono passati per anni militari da tutta Italia»
Cividale 17 Marzo 2013. Raduno fanti. Telefoto copyright Petrussi Foto Press
Cividale 17 Marzo 2013. Raduno fanti. Telefoto copyright Petrussi Foto Press

CIVIDALE. Un revival, a celebrazione di una recente pagina di storia cittadina. Storia di divise e di caserme, le quattro ormai in disarmo – la Zucchi e l’attigua Lanfranco, la Miani e la Vescovo – e l’ultima rimasta operativa, la Francescatto, sede del comando dell’8° Reggimento Alpini: perché Cividale non è solo terra di penne nere, come le nuove generazioni potrebbero pensare; è stata al contrario, per decenni, soprattutto terra di fanti, i cui reparti erano smistati in ben cinque, appunto, avamposti.

Il secondo raduno nazionale degli appartenenti al 52° Alpi, al 59° Calabria, al 76° Napoli e al 120° Fornovo ha rispolverato e in qualche misura ricostruito il quadro di quella “città militare” che non c’è più, ma che rimane ben viva nel ricordo di chi non è proprio giovanissimo.

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