Cividale, un vivaio per tutt’Italia
CIVIDALE. Una piccola “Lesa bis”, in posizione diametralmente opposta: il piano di recupero del comprensorio dismesso della caserma Miani, a Grupignano, parte dal verde, alias dalla riqualificazione dell’ampio appezzamento – indipendente, rispetto all’immobile, e affacciato su via Sant’Apollonia – che a suo tempo era utilizzato dai militari per attività sportive, addestramenti ed esercitazioni.
Il terreno diventerà, appunto, una sorta di copia in miniatura del parco di Carraria, un’area di sfogo a vocazione mista: «L’argomento è già stato esaminato dall’esecutivo due volte – spiega l’assessore al patrimonio Davide Cantarutti – e presto ci sarà un terzo passaggio in giunta, per la definizione degli ultimi dettagli del progetto. Intendiamo mettere il sito a disposizione della comunità, previa un’accurata azione di bonifica: andranno rimosse, infatti, strutture e materiali a suo tempo impiegati dall’Esercito. Ci creeremo, per il momento, un campetto di calcio: le porte sono già disponibili.
Un altro settore, invece, sarà riservato alla Forestale, che ci ha fin d’ora destinato una novantina di ulivi da collocare sulla fascia perimetrale, per delimitare il contesto: saranno piantati tutti gli alberelli che le singole rappresentanze regionali del Corpo porteranno in dono in occasione del raduno nazionale, in programma a Cividale per il mese di settembre. A Grupignano, così, si creerà un bacino per il rimboschimento dell’intera penisola».
Una sorta di “banca” delle essenze arboree, insomma, cui potrà attingere – all’occorrenza – ogni regione italiana. «Il terreno, al momento – precisa Cantarutti –, è riempito da una boscaglia incolta, formatasi spontaneamente. Provvederemo, in collaborazione proprio con la Forestale (con la quale presto eseguiremo un sopralluogo ad hoc), alla sua rimozione, salvando naturalmente i fusti di pregio».
Accanto a tale comparto vi sarà, come detto, una “fascia” di pubblica fruizione: «Realizzeremo due accessi pedonali – anticipa l’assessore –. Quanto alla gestione dello slargo, che potrà servire anche per lo svolgimento di feste e manifestazioni e dove, non appena reperiremo le risorse necessarie, installeremo pure arredi e giochi per bambini, intendiamo affidarla ad un’associazione locale, cui il Comune si affiancherà per le opere di manutenzione straordinaria. Per selezionare il sodalizio indiremo un apposito bando».
Questa, dunque, la prima fase del percorso di conversione d’uso dell’ex complesso militare. Per il resto – ovvero per l’intervento su caserma e pertinenze –, tutto da vedere: un programma circolava, negli anni scorsi, ma la ristrettezza dei fondi a bilancio ha per il momento paralizzato la pratica.
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