Click day caos: migliaia di aziende in cerca di contributi fanno domanda e Insiel va in tilt

UDINE. Una platea di circa 30/35 mila potenziali beneficiari e un meccanismo - odiato dai più - noto come “click day”, subito superato dall’impegno della giunta regionale del Fvg ad assicurare la copertura di tutte le richieste. Ma ormai l’informazione era passata, e con essa il timore di venire esclusi dal quel contributo così essenziale per aziende piegate da mesi di chiusura “sanitaria” e da un riavvio di attività al ralenti, con maggiori costi da sostenere e ricavi incerti all’orizzonte.
E così alle 8 di mercoledì 10 giugno, puntuali davanti al computer, migliaia di imprenditori del commercio, della ristorazione, del settore turistico, dell’artigianato, dei servizi alla persona, degli agriturismi, dei rifugi, delle agenzie immobiliari ecc., direttamente o attraverso intermediari (compresi i commercialisti e i funzionari delle associazioni di categoria) hanno preso d’assalto il sito internet www.regione.fvg.it che è andato in tilt.
Ore 8
Chissà se almeno uno di coloro che si sono collegati alle 8 del mattino ce l’ha fatta a completare la procedura senza intoppi. Fatto sta che pochi minuti più tardi il sito era irraggiungibile, con il solito messaggio di errore che invita a sospendere e a riprendere più tardi. Qualche ora dopo, a sentire chi ha trascorso il tempo davanti allo schermo provando e riprovando ad entrare per inserire la domanda.
La causa del blackout, la straordinaria mole di tentativi si accesso nel volgere di pochi istanti, come hanno spiegato sia gli assessori Callari e Bini, sia il presidente di Insiel. Fatto sta che, superato il momento cruciale, il sistema ha ripreso a funzionare regolarmente, sia pure non troppo velocemente. «I problemi ci sono stati fino alle 10,30 - fa sapere un commercialista che ieri era impegnato nel deposito delle richieste per conto di alcuni clienti -, poi il sistema ha ripreso ma molto lentamente, dopo le 12,40 è ritornato normale».
I numeri
Come detto l’assalto iniziale è stato di oltre 3 mila richieste di accesso allo scoccare dell’ora fatidica, le 8. Risolto il problema del sovraffollamento, il sistema ha iniziato a processare le richieste che alle 11 avevano raggiunto quota 3 mila, esaurendo quindi le prime migliaia di domande, per salire a 4.311 alle 12, e raggiungere le 12.431 alle 16.
I beneficiari
Secondo una stima della Regione, dovrebbero essere tra le 30 mila e le 35.000 le imprese, soprattutto micro aziende e attività individuali, interessate da questi contributi a fondo perduto, e le domande andranno presentate entro le ore 20 del 26 giugno. C’è dunque tutto il tempo per poter portare a termine l’iter senza grandi affanni, avendo la certezza che, a prescindere dall’ordine di arrivo della richiesta, tutte otterranno una riposta positiva. Requisiti permettendo.
Le categorie dei beneficiari sono molte (le ricordiamo nel grafico della pagina a fianco) e vanno dai gestori di strutture ricettive turistiche agli esercenti di attività commerciali, artigianali, servizi alla persona ecc. Requisito fondamentale è l’avere sede legale e unità operativa in Friuli Venezia Giulia, essere iscritti al Registro imprese o nell’elenco dei bed and breakfast tenuto dalla Direzione del turismo, o essere iscritti in albi, registri o elenchi delle guide turistiche, accompagnatori turistici, guide naturalistiche o ambientali-escursionistiche, guide alpine, maestri di alpinismo, guide speleologiche ecc. tenuti sempre dalla Direzione turismo.
Gli importi
Il contributo a fondo perduto va da 500 a 4 mila euro, e verrà concesso ed erogato tramite bonifico bancario; la Regione si impegna a garantire la concessione «e contestuale erogazione dei contributi entro 45 giorni dal termine finale di chiusura della procedura di presentazione di tutte le domande di contributo».
La scadenza, ricordiamo, è il 26 giugno, quindi trascorso un mese e mezzo da questa data il denaro arriverà sul conto corrente. A copertura di questa iniziativa che, va ribadito, è una forma di ristoro per imprese e attività che hanno patito danni a causa dell’emergenza Covid 19 e che appartengono ai settori delle strutture ricettive turistiche, commerciali, artigianali nonché dei servizi alla persona, prevista dalla legge regionale 12 marzo 2020, n. 3, recante “Misure a sostegno delle attività produttive”, sono stati stanziati 34 milioni di euro.
Fondi sufficienti
Basteranno questi 34 milioni? Al momento non è dato sapere. Il calcolo è stato fatto sulla base di stime e andrà sottoposto a verifica una volta che tutte le domande saranno state depositate. Ma se i fondi non dovessero bastare, c’è l’impegno della Regione a intervenire.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto