Cocaina dal sud per l’élite udinese, rinviato a giudizio il “custode”
UDINE. Viaggiava in treno e anche in taxi il fiume di cocaina destinato a rifornire il mercato udinese, un mercato di livello, destinato anche a professionisti ed élite. Alimentato da diversi rivoli, approdava in Friuli attraverso partite da 500 o 1.000 grammi alla volta. Bari e Caserta erano le sorgenti, ma a volte la coca arrivava anche da Nova Gorica.
Una rete ramificata che aveva i suoi corrieri e i suoi custodi. Ed è stato proprio grazie alle dichiarazioni rese da questi ultimi che i carabinieri sono risaliti alla complessa rete di smercio per gli stupefacenti in Friuli e ad assestarle un colpo decisivo. Tre mesi fa la condanna a sei mesi per spaccio di uno dei responsabili del traffico.
La chiave di volta dell’intera indagine sono stati Mario Luigi Siena di 48 anni, e Riccardo Amato di 32 anni, entrambi residenti a Udine. Ieri dinanzi al gup Daniele Barnaba Faleschini del Tribunale di Udine si è tenuta l’udienza preliminare nel procedimento a loro carico che si è concluso con un patteggiamento a 1 anno e 6 mesi di reclusione più 8 mila euro di multa per il primo e con un rinvio a giudizio per il secondo.
A carico di Riccardo Amato, considerato il “custode” della droga, gravano le accuse di aver conservato, nascondendola nell’abitazione dei propri familiari, la cocaina che di volta in volta arrivava in Friuli per lo smercio. Come lui stesso avrebbe ammesso, il suo ruolo sarebbe stato limitato alla custodia della “roba”, un ruolo remunerato con 1.500 euro al mese, soldi di cui aveva bisogno per fronteggiare una situazione di difficoltà economica. Nè mai avrebbe svolto attività di spaccio, secondo quanto affermato dal suo legale difensore Daniela Lizzi che per lui ha chiesto il non luogo a procedere. Diversa la decisione del giudice, che ha ritenuto di rinviarlo a giudizio fissando l’udienza per l’8 ottobre.
Ha scelto la strada del patteggiamento invece Mario Luigi Siena, assistito dal legale Dan iela Moreale che ha concordato con il pubblico ministero Caterina Pace una pena a 1 anno e sei mesi di reclusione e 8 mila euro di multa.
Nei suoi confronti gravava l’accusa di aver acquistato a più riprese a Bari quantitativi di cocaina e di averli trasportati a Udine in treno per poi consegnarli in custodia ad Amato. Consegne da mezzo chilo o da un chilo l’una. E ancora, secondo l’accusa, avrebbe comprato settimanalmente partite da 50 -100 grammi a Nova Gorica, che poi sarebbero state cedute, avrebbe anche ricevuto un paio di volte la settimana piccoli quantitativi di eroina (una decina di grammi), che poi veniva ceduta a 70-80 euro al grammo.
Un traffico, si comprende, tanto fiorente quanto lucroso, che avrebbe raggiunto la sua massima espansione nella seconda metà del 2009, almeno fino a quando, grazie all’inchiesta dei carabinieri, l’organizzazione fu smantellata.
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