Code per il ticket, pressing sull’Ass6
SACILE. Nuova iniziativa di Associazione per il rinnovamento della sinistra, lista civica Sacile partecipata e sostenibile, sindacato Uil pensionati che saranno lunedì a confronto con la dirigenza dell’Ass6 per cercare di trovare soluzione a un problema che in questo periodo angustia molti cittadini in riva al Livenza.
È iniziato, infatti, in coda il 2013 per tante persone anziane residenti a Sacile e nei Comuni limitrofi. Lunghe file di anziani, a volte non autosufficienti accompagnati dai familiari, fanno la fila davanti all’ufficio anagrafe sanitaria distrettuale che ha sede all’interno della sede ospedaliera di via Ettoreo per ottenere la tessera sanitaria con la certificazione dell’esenzione del ticket per età (oltre 65 anni) e reddito (inferiore a 36.152 euro lordi annui).
Dal gennaio, infatti, è stata cancellata la possibilità dell’autocertificazione. Il compito di apporre sulla ricetta l’esenzione prevista per età e reddito è stata, inoltre, affidata al medico prescrittore. Come spesso succede in questo situazioni a pagare è la parte debole del sistema ovvero l’utente costretto a fare i conti soprattutto con una grande disinformazione e una struttura organizzativa non certo all’altezza delle attese.
Di qui il riversarsi in massa all’ufficio competente, anche quando magari non serve, complice la pressione “dall’alto” e la paura di essere costretti a pagare il ticket (come, per altro, già accaduto) in assenza delle prescritta esenzione.
«Ho constatato di persona – commenta l’ex consigliere comunale Luigi Zoccolan - quanto sta avvenendo al competente ufficio distrettuale. È lecito a questo punto chiedersi perché siamo arrivati a tanto e dove sono le falle di una organizzazione che, lasciatelo dire, fa acqua da tante parti».
«A nostro giudizio – continua – le responsabilità fanno ricercate non tanto nell’operatività dello sportello quanto a livelli più alti sia a Sacile che altrove. Ben altra organizzazione, ad esempio, ha messo in campo il vicino Veneto quando ha varato, molto molto prima del Friuli Venezia Giulia, analoga operazione. Ancora una volta, quindi, non si può non rilevare la diversità di trattamento tra cittadini di fronte a quanto previsto dalla legge. Rispetto a quanto sta accadendo, altresì, non si può segnalare che l’assenza del responsabile della salute della collettività, cioè il sindaco Roberto Ceraolo. (m.mo.)
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