Codici interattivi da inquadrare con il cellulare per ricostruire la vita dei soldati caduti in guerra

UDINE. Restituire la memoria ai caduti sul fronte della Grande Guerra, ma anche a tutti quei personaggio storici che hanno avuto una vita meritevole di essere ricordata. E’ l’idea che l’incisore Emilio Conti, insieme all’associazione Military Historical Cenrter, sta sviluppando. Nella pratica saranno realizzate delle placchette in acciaio con un codice a barre digitale (il cosiddetto Qr Code) che, con l’ausilio di uno smartphone, “racconterà” la vita del caduto.
«Insieme a uno storico specializzato nella Prima Guerra Mondiale - afferma Conti, che gestisce la bottega di famiglia in via Lionello - abbiamo avviato una collaborazione per la realizzazione delle medaglie commemorative per i caduti della Grande Guerra. Un’attività che ora si è fermata a causa dell’emergenza Covid, ma che ha raggiunto i famigliari dei soldati in tutta Italia.
Da questa esperienza - aggiunge - è nata l’idea di dar vita a una targhetta con il Qr, per raccontare ciò che sta dietro a una semplice lapide o a una fotografia». Conti immagina già le sue targhette posizionate su qualche lastrone di marmo di Redipuglia, dove i visitatori potranno ricostruire la storia di un caduto utilizzando semplicemente un telefono cellulare. «In questo modo manteniamo viva la memomoria dei caduti usando le nuove tecnologie, coinvolgendo anche i giovani».
Le targhette saranno realizzate in acciaio con l’incisione del Qr code che avverrà al laser. «Il primo step - aggiunge Conti - è il contatto con la famiglia dei soldati. Spetta a loro decidere se realizzare o meno la targhetta commemorativa, e, nel caso, posizionarla sulla lapide».
Per ora il progetto è ancora sulla carta, ma i promotori contano di partire in occasione del 4 novembre. «Cominciamo con i militari, ma nulla vieta di utilizzare le targhette anche per ricostruire la vita dei personaggi più celebri di un territorio. Spesso nei cimiteri ci si imbatte in lapidi con cognomi noti, senza sapere quale sia la storia di quella persona».
In Friuli Venezia Giulia nessuno ha mai pensato a qualcosa del genere, e far partire questa iniziativa proprio da una terra che ha dato tanto, in termini di vittime, al Primo conflitto mondiale, rappresenta un atto simbolico da non trascurabile.
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