Codroipo, nuovi scavi per l’antico castelliere

Ai primi di agosto il via alle indagini nel sito “La gradiscje”: sarà ricordato Adriano Fabbro appassionato di archeologia

CODROIPO. Riprendono gli scavi nel castelliere “La gradiscje”. La nuova campagna d’indagine, che prosegue una ricerca portata avanti dal 2004 ogni anno (a eccezione del 2010) con la direzione di Costanza Brancolini, conservatrice del Museo archeologico codroipese, e di Giovanni Tasca, avrà inizio ai primi di agosto. L’iniziativa non poteva che essere dedicata alla memoria di Adriano Fabbro, dipendente comunale recentemente scomparso, per ricordarne la lunga e appassionata oltre che competente dedizione alla ricerca archeologica locale.

I castellieri protostorici disseminati nella pianura mediofriulana (come a Rividischia, Sedegliano, Savalons, Variano, Galleriano) erano aree cinte da un muro difensivo in terra, con all’interno le capanne e i recinti per gli animali, di cui restano scarse tracce perché i materiali da costruzione erano deperibili. Numerosi invece, come nel caso della “Gradiscje”, i resti di manufatti in ceramica e in bronzo, a testimonianza della vita quotidiana. La scelta del luogo era legata alla presenza di un corso d’acqua, che nel caso di Codroipo certo non mancava.

Il sito “La gradiscje”, localizzato in zona di risorgive immediatamente a sud dell’abitato di Codroipo, nei pressi del campo sportivo, e collocato su una modesta altura, conserva le tracce di un castelliere che grazie alle numerose campagne di scavo viene fatto risalire all’età del bronzo recente e finale. Dell’abitato si conserva, oltre alla traccia topografica dell’originario perimetro, il rilievo residuale degli aggeri sui lati orientale e occidentale e, lungo le loro pendici interne, lembi di stratificazioni protostoriche disturbate da interventi agrari già in età romana.

Di notevole interesse è la presenza, nelle aree esplorate, di reperti ceramici e bronzei relativi al periodo in cui il castelliere fu abitato. Sono stati rinvenuti anche piccoli lingotti metallici ancora da lavorare, un coltello, due punte di freccia, spilloni, oltre a numerose fusaiole per lavorare la lana: che i progenitori protostorici allevassero caprovini è documentato dal ritrovamento in zona di ossa e denti di questi animali.

Il nuovo scavo consentirà di aggiungere altri tasselli alla conoscenza dell’ambiente e della vita degli antichi abitanti. Le ricerche sono organizzate dal Museo civico di Codroipo, dove vengono esposti i materiali rinvenuti man mano che è compiuto l’iter per la concessione ministeriale di deposito, in collaborazione con la sezione Medio Friuli della Società friulana di archeologia. I partecipanti allo scavo sono ospitati a cura del Comune.

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