Colonos, la cultura friulana che resiste

Venerdì per “In File” un incontro con gli animatori di piccole e vitali realtà

LESTIZZA. Resisti resisti, filone di In File 2013 ai Colonos di Villacaccia di Lestizza. Resistenze politiche, culturali, ambientali, atmosferiche, di sicurezza e di identità. Il Friuli, in una lunga storia di resistenze contro i soprusi e le costrizioni, ha voluto e dovuto affrontare vere e proprie battaglie per far valere i propri diritti a salvaguardia della libertà di pensiero e di opinione.

«Dal punto di vista culturale il territorio friulano – sostengono all'Associazion culturâl Colonos – il territorio friulano è fermentato da un ricchissimo e variegato reticolo di presidi culturali costituiti da biblioteche e musei, associazioni e operatori, giovani ricercatori ed esperienze di grande creatività». Piccole realtà se si vuole, ma animate da una autentica voglia di cultura vista e intesa come fattore di promozione umana e sociale.

Ecco dunque che si annuncia una serata, nella stalla dei Colonos, venerdì alle 20.30, dedicata alla culture di resistence, incentrata su alcuni modelli di quel piccolo grande mondo che ha una sua definita capacità progettuale in grado di contribuire al rinnovamento e fare da stimolo all'intero sistema del settore.

L'incontro prevede la partecipazione di Angelo Battel, operatore culturale del Comune di San Vito al Tagliamento, Aldo Colonnello, da moltissimi anni deus ex machina del Circolo culturale Menocchio di Montereale Valcellina, Guglielmo Pitzalis dell'Associazione El Tomât di Buja, Federico Rossi per il progetto Colonos, Donatella Ruttar della Stazione di Topolò. A introdurre e a fare alcune considerazioni iniziali è invitato il professor Gianpaolo Gri, antropologo dell'Università di Udine.

Proprio ai Colonos, in una serata di Avostanis 2012, affollatissima perché quasi un migliaio erano i partecipanti, Philippe Daverio, che in fatto di progetti culturali ne sa molto, non ha avuto alcuna difficoltà a dichiarare che è la cultura che salva l'economia. A questo punto s'innesta il discorso sui tagli dei contributi pubblici riservati a tutte le iniziative, piccole e grandi, esistenti in Friuli. È stato un vero e proprio massacro all'insegna della spending review e la prima a cadere sotto la mannaia è stata proprio, senza scampo, la cultura. Anche l'Associazione Colonos ha subito questo obbligato trattamento. «Troppe volte, anche in occasione dell'ampio dibattito del dicembre scorso sui tagli regionali alla cultura – si sostiene ai Colonos –, si dimentica o si sottovaluta il valore di questa ricchezza straordinaria al servizio della comunità locale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:colonosfriulano

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto