Colpito da un sasso durante l'arrampicata sul monte Cavallo: ecco chi è l'alpinista morto

Si trovava a quota 1.900 metri, a circa due terzi della via e stava facendo sicurezza al capocordata che arrampicava dal punto di sosta
Pierluigi Donadon era un alpinista esperto: aveva scalato vette da 7mila e 8 mila metri
Pierluigi Donadon era un alpinista esperto: aveva scalato vette da 7mila e 8 mila metri

PONTEBBA. È morto tra le montagne che tanto amava, dopo essere stato colpito da un sasso. L’alpinista Pierluigi Donadon, classe 1954 (avrebbe compiuto 66 anni tra una settimana, il 29 giugno, originario di Conegliano Veneto, è deceduto domenica 21 giugno, verso alle 11.30, colpito lungo la via Lomasti alla parete sud della Creta di Pricotic, nel gruppo del monte Cavallo – Creta di Aip (Alpi carniche prientali) nel comune di Pontebba.

Al momento dell’impatto con il suolo l’uomo si trovava a quota 1.900 metri, a circa due terzi della via e stava facendo sicurezza al capocordata che arrampicava dal punto di sosta. Con lui, sulla stessa sosta, c’era un’altra cordata, composta da amici e conoscenti arrivati nelle scorse ore in Carnia.

L’allarme, a causa dell’assenza di rete telefonica nella zona, è partito con un Sos da un Gps Garmin ed è stato rilevato dalla centrale Garmin in America, quindi trasmesso alla Protezione civile di Roma e infine alla centrale operativa regionale Sores di Palmanova, che ha immediatamente mobilitato i soccorsi da inviare sul luogo dell’incidente.

I soccorritori della stazione di Moggio Udinese del Soccorso alpino e speleologico, assieme alla Guardia di finanza di Sella Nevea e ai vigili del fuoco si sono recati a Casera Winkel, punto di partenza del sentiero che conduce alla base delle pareti.

Contestualmente è arrivato sul posto, sopra la parete, anche l’elisoccorso regionale. L’equipe medica con il tecnico di elisoccorso del Soccorso alpino è stata calata sul posto, in parete, con il verricello, ma il medico ha soltanto potuto constatare la morte dello scalatore.

Donadon era un alpinista molto esperto, affidabile e prudente. Dipendente dell’Electrolux in pensione e marito di Isabella Gianelloni, attuale consigliere comunale e candidata al Senato della Repubblica nel 2018 per il Partito democratico, era stato protagonista in passato di imprese alpinistiche importanti, scalando vette da 7mila e 8 mila metri, come il K2 nel 2004. Una passione che coltivava da alcuni decenni.

Un paio d’anni fa una spedizione in Bolivia per la vetta del vulcano Sajama (6.540 metri). Era lui che dava i consigli agli alpinisti meno esperti, sfruttando il suo grande bagaglio di esperienza, ed era un riferimento per tutte le escursioni in comitiva, come quella di domenica 21 giugno.

Era un iscritto dell’Ana e partecipava a numerose iniziative delle penne nere. Lascia anche i figli Elena e Nicola e i fratelli Lucio e Cinzia.

 

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