Colpo al Giardinetto di Udine: un furto per vendetta

Indagati i due gestori del ristorante: volevano farla pagare al proprietario che li aveva sfrattati. La polizia ha ritrovato parte dei mobili e delle stoviglie spariti dal locale

UDINE. Un furto che ha il sapore della vendetta. Questa la trama che sta prendendo forma dietro al colpo messo a segno al locale “Giardinetto”, il ristorante in piazzale Cella dal quale appena pochi giorni fa sono spariti tutti gli arredi e dove fra ammanchi e danneggiamenti il proprietario Roberto Gavaz ha stilato un bilancio passivo di 65 mila euro. Da ieri grazie alla brillante attività di indagine condotta dagli agenti del commissariato di Cividale guidati dal dirigente Michelangelo Missio, non solo parte dei beni sottratti è stata recuperata fra Moimacco e Martignacco, ma i fratelli Gennaro Martire di 26 anni e Catello Martire di 33 anni originari di Napoli e residenti a Belluno che avevano subaffittato il locale risultano indagati per le ipotesi di reato di appropriazione indebita, danneggiamenti e mancata esecuzione del provvedimento del giudice. Titolare del fascicolo il sostituto procuratore Paola De Franceschi.

Tutto era cominciato quando, dal luglio dello scorso anno, l’affittuario del ristorante aveva concesso il locale in subaffitto ai due fratelli. Da allora era cessato il pagamento del canone e, alla terza visita dell’ufficiale giudiziario, il 18 aprile scorso era scattato lo sfratto esecutivo e il pignoramento dei beni, destinati a pagare il proprietario dell’immobile a fronte delle dieci mensilità di affitto non pagate. Non solo, uno dei due fratelli era stato nominato custode dei beni pignorati. Peccato che quei beni, dalle stoviglie al pentolame, dal frigo al forno alle seggiole fino ai tavoli e agli ombrelloni, abbiano preso il volo.

In capo a pochi giorni il lavoro di indagine del Commissariato di Cividale ha permesso di ritrovare parte del maltolto. A dare un notevole contributo alle indagini sarebbe stata la testimonianza di un cittadino di nazionalità romena che avrebbe ammesso alla polizia di aver effettuato un trasporto di materiale fuori da Udine. Proprio a Moimacco uno dei due fratelli aveva preso in affitto un appartamento sono scattate le perquisizioni da parte della polizia. Ed è così che si sono materializzati oltre 200 piatti e stoviglie di cui non era facile giustificare la presenza in una casa. Quindi, la polizia è arrivata a Martignacco in un magazzino dove, improvvisamente sono spuntate ben 52 sedie in alluminio, 25 tavolini e alcuni ombrelloni.

«È doveroso un plauso al personale del commissariato di Cividale – commenta soddisfatto il proprietario - anche se questo è circa un quarto del materiale che è stato portato via dal ristorante, da dove sono spariti anche 30 tavoli e 90 seggiole in legno con gli arredi, senza contare i danni che hanno provocato ai muri, ai pavimenti, ai tubi e ai quadri elettrici».

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto