Coltelli fabbricati in Cina e venduti a Maniago: sequestro, denuncia e maxi-multa
La Gdf e l’ufficio delle dogane hanno scoperto in un’azienda di Maniago 5.400 articoli falsamente contrassegnati “made in Italy”. Altri 1.600 coltelli erano privi delle informazioni obbligatorie sull’origine dei prodotti e pronti per la vendita

PORDENONE. I finanzieri del comando provinciale di Pordenone ed i funzionari del locale ufficio delle dogane hanno rinvenuto e sequestrato 5.400 articoli di coltelleria, prodotti in Cina, falsamente contrassegnati “made in Italy”.
Denunciato il rappresentante legale della società, anch’essa deferita per la responsabilità amministrativa. Altri 1.600 coltelli, privi delle informazioni obbligatorie sull’origine dei prodotti e pronti per la vendita, sono stati sequestrati in via amministrativa.
Sviluppando gli elementi emersi negli incontri volti alla comune valutazione dei profili di rischio – intensificatisi a seguito della stipula di un articolato protocollo d’intesa tra il comando generale della guardia di finanza e la direzione generale dell’agenzia delle dogane e dei monopoli – le fiamme gialle della tenenza di Spilimbergo e i funzionari Adm di Pordenone hanno controllato una fabbrica di coltelli maniaghese per verificare il trattamento e la destinazione dei prodotti importati dall’estero.
Le operazioni, condotte nella sede e nell’unità locale, hanno fatto emergere la detenzione per la vendita di 5.400 articoli di coltelleria riportanti, sulla confezione e sull’etichetta, unitamente al marchio della società, la dicitura “Made in Italy”, sconfessata dall’inequivocabile origine estera attestata dalla documentazione contabile e doganale.
Sulle confezioni di ulteriori 1.650 articoli, privi dell’indicazione “Made in Italy” ma anch’essi importati dalla Cina, non sono, invece, state rinvenute le informazioni obbligatorie sull’origine dei prodotti.
Per questi prodotti, sequestrati in via amministrativa, Guardia di Finanza e Adm hanno comminato all’azienda una sanzione da 10 mila a 250 mila.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto