Comitato di saggi per il sito dell’ospedale di Pordenone

Il Pd vuole affidare a tecnici l’analisi delle 3 opzioni: Comina, sito attuale e Mittica. Coinvolti opposizione e referendari

PORDENONE. Un comitato di saggi che, nell’arco di una manciata di settimane, metta a confronto le ipotesi in campo e indichi quella più concretamente realizzabile dal punto di vista del costo e dei tempi. Dal vertice tra i maggiorenti del Pd, convocato dal segretario provinciale, Antonio Ius, è emersa un’indicazione maggioritaria per sbrogliare il nodo del sito dove realizzare il nuovo ospedale. Un problema che rischia di mettere in grossa difficoltà sia la Regione, guidata da Debora Serracchiani, sia il Comune di Pordenone, a fronte del referendum che dovrebbe tenersi in autunno.

Proprio per cercare di fare sintesi tra posizioni diverse, Ius ha messo attorno a un tavolo i parlamentari Lodovico Sonego e Giorgio Zanin, i consiglieri regionali, il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti, e il vice presidente della Regione, Sergio Bolzonello.

Dalla discussione è emersa una indicazione maggioritaria che è, per l’appunto, quella del comitato di saggi formato da tecnici di assoluto valore, non legati preconcettualmente a posizioni di partito, che, carte alla mano, dovranno comparare le tre ipotesi: trasloco dell’ospedale in Comina, ristrutturazione nell’attuale sito di via Montereale e ampliamento dell’area attraverso l’utilizzo della caserma Mittica.

E’ stato anche delineato un metodo nell’indicazione dei tecnici che vuole essere un modo affinché sulla decisione finale si realizzino “larghe intese”: il comitato di 4 componenti dovrebbe essere composto da tecnici espressi da Regione, Comune, minoranze consiliari della città e comitato referendario.

Se da un lato, infatti, la Regione, come ha dichiarato la presidente Serracchiani, sta ragionando sul modello di ospedale verificando la possibilità di ridurre i posti e quindi la spesa necessaria, contenendo la partecipazione dei privati attraverso il project financing, l’individuazione del sito, ha spiegato la governatrice, deve essere frutto di una concertazione col Comune.

Scelta che se dovesse risultare diversa rispetto a quella della Comina, va giustificata adeguatamente per evitare una eventuale indagine da parte della Corte dei conti in considerazione dei soldi pubblici spesi in questi anni per quella soluzione.

Ora si tratta di capire se le volontà delle parti effettivamente convergeranno e se anche dal fronte dell’opposizione e dei referendari ci sarà un’apertura di credito su questa proposta che dovrà avere, come è stato ricordato nel corso dell’incontro, tempi rapidi di realizzazione proprio in ragione della necessità di chiudere la partita entro l’estate.

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