Commissioni di maturità in cerca di presidenti: per l'esame tornano i prof in pensione

UDINE. Nell’era del coronavirus molte commissioni impegnate nell’esame di Stato saranno presiedute dai presidi in pensione. L’ufficio scolastico regionale li ha invitati a presentare le candidature dopo aver scorso la lista delle disponibilità ricevute: all’appello mancava circa la metà dei 256 presidenti.
La paura del contagio da coronavirus li aveva convinti a non dare la loro disponibilità. È toccato al direttore, Daniela Beltrame, fare opera di convincimento inviando e-mail a tutti i dirigenti scolastici compresi quelli in pensione.
Nei prossimi giorni, Beltrame, inizierà a nominare i presidenti anche perché, assicura, «grazie alle e-mail inviate alle scuole e alla disponibilità dei pensionati ora la situazione è serena».
Le caselle sono state riempite, ma l’esperienza insegna che qualche disdetta potrebbe arrivare anche all’ultimo momento.
«Se prima della prova qualcuno darà forfait correremo ai ripari» continua il direttore nel far notare che «i dirigenti sono stati incoraggiati perché non ci sono più i rischi di qualche mese fa. All’inizio, quando dovevano candidarsi, non c’erano indicazioni, mentre ora il documento del Comitato tecnico scientifico ha convinto tutti».
Quella del presidente è l’unica figura esterna della commissione d’esame, tutti gli altri componenti sono insegnanti interni nominati dai dirigenti delle singole scuole.
«Abbiamo raccolto ulteriori candidature, anche i dirigenti in pensione sono stati invitati a presentarsi – ripete Beltrame –, ora possiamo dire di avercela fatta». Il problema è lo stesso in quasi tutte le regioni.
Il documento
Il Comitato tecnico scientifico ha definito le misure di sicurezza che dovranno essere rispettate nel corso delle prove orali che prenderanno il via il prossimo 17 giugno. L’esame coinvolge più di novemila studenti (9.014) delle scuole superiori della regione.
Tutti dovranno presentarsi davanti alle 256 commissioni con la mascherina che dovranno indossare anche gli accompagnatori, i commissari e tutto il personale della scuola. Dovrà essere garantito il distanziamento di almeno due metri, mentre gli ambienti saranno areati e puliti più volte al giorno.
A tutto ciò va aggiunto il basso tasso di contagio che colloca il Friuli Venezia Giulia tra le regioni a minor rischio coronavirus.
La prova
L’esame di Maturità dell’anno scolastico 2019/20 resterà nella storia. Dopo quello del 1976, l’anno del terremoto in Friuli, non era mai capitato di sospendere in anticipo l’attività scolastica.
Passerà alla storia quindi non solo perché è prevista un’unica prova orale della durata di un’ora, ma soprattutto perché gli studenti arriveranno davanti alle commissioni con ricordi meno marcati delle famose cene di maturità che finivano sempre a gavettoni.
Ora tutto questo non è più consentito e nell’album dei ricordi dei maturi mancherà un tassello. La prova potrà valere 40 punti ai quali sarà aggiunta la valutazione dei crediti scolastici fino a un massimo di 60 punti. Il colloquio prevede la discussione di un elaborato sulle materie di indirizzo, l’argomento sarà assegnato dagli insegnanti entro l’1 giugno.
I candidati avranno due settimane di tempo per prepararsi. All’esame gli studenti analizzeranno un breve testo di lingua e letteratura italiana studiato nell’ultimo anno e il materiale proposto dalla commissione. —
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