«Comprami la casa», ma lui la truffa

Fontanafredda: una commerciante denuncia l’ex compagno di Sacile e un imprenditore. «Mi hanno rubato 120 mila euro»
L' interno di una banca oggi 15 maggio 2012 a Pisa.ANSA/FRANCO SILVI
L' interno di una banca oggi 15 maggio 2012 a Pisa.ANSA/FRANCO SILVI

SACILE. Le avevano promesso un redditizio investimento, che si sarebbe dovuto concludere con l’acquisto di un appartamento a Lignano Sabbiadoro. Invece, dopo avere versato le prime rate in contanti con un piccolo rimborso di interessi, non ha visto più nulla: né i suoi 120 mila euro, frutto dei risparmi di una vita, né l’appartamento nella località turistica.

La donna, assistita dall’avvocato Guido Galletti, ha sporto querela in procura, ipotizzando di essere stata truffata. Da chi? Dall’ex compagno, al quale aveva affidato i risparmi proprio in virtù della fiducia che riponeva sull’uomo, e da un imprenditore nel settore edile di Palermo.

La vicenda aveva preso le mosse un anno e mezzo fa. La donna, commerciante di Fontanafredda di mezza età, aveva da parte 120 mila euro. Soldi in contanti, che custodiva a casa perché in un momento burrascoso per l’economia nazionale, non intendeva affidarli ad un istituto bancario.

A proporle un investimento redditizio era stato l’ex compagno, stessa età, che risiede a Sacile. A corroborare il progetto di rendita, un amico palermitano dell’uomo, impegnato in affari anche nel Pordenonese nel settore dell’edilizia.

Il patto era chiaro: lei avrebbe dovuto versare periodicamente delle somme di denaro, 25-30 mila euro, in cambio avrebbe avuto gli interessi sull’investito e avrebbe potuto acquistare un appartamento a Lignano Sabbiadoro. Di quella promessa di acquisto, però, non era mai stato firmato un preliminare. La fiducia, però, era sufficiente a sancire il patto, dal momento che l’immobile apparteneva a uno dei due e lei lo aveva già utilizzato nel tempo.

Dal momento che il contratto tardava a essere perfezionato, la donna – che nel frattempo aveva versato quasi 120 mila euro – aveva convocato dal notaio sia l’ex compagno sia l’imprenditore edile. Nessuno, però, si era presentato all’appuntamento.

La commerciante ha quindi sporto denuncia nei confronti di tutti e due, ha consegnato alla procura delle registrazioni telefoniche a supporto della querela e, attraverso il suo legale, ha chiesto il sequestro dell’immobile di Lignano per non perdere almeno il valore di quanto già versato in contanti.

Sarà ora la procura a vagliare il da farsi.

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