Comprano auto “fantasma” «Proposte da Frecentese»

“Striscia la notizia” mette gli occhi su un salone che in due mesi è sparito «Abbiamo pagato l’acconto, ma il veicolo non è mai stato consegnato»

Un cliente sostiene di avere versato 23 mila 800 euro, un’altra 15 mila, un terzo un acconto di 5 mila. Tutti e tre per la stessa auto, una Bmw X4 che non avrebbero mai visto. Il salone dove si erano recati a vederla non c’è più. Il contratto l’avevano stipulato con il venditore che si faceva chiamare Marco e che in realtà, dicono, era Andrea Frecentese, conosciuto nella Destra Tagliamento, finito agli onori, per la terza volta in pochi anni, della vetrina televisiva di Striscia la notizia.

L’inviato del tg satirico Moreno Morello è partito dalla segnalazione di un consulente automotive, Alfredo Bellucci: un paio di mesi fa aveva visto in vendita nel salone EvAuto di Occhiobello (Rovigo) auto di medio-alto valore a prezzo molto scontato ovvero tra i 5 e gli 11 mila euro in meno rispetto alla media ufficiale.

«Prezzi impossibili – dice il consulente al Tg di Mediaset – perché o si evade l’Iva o si scalano i chilometri o non ti daranno mai l’auto». Per il momento sembra prevalere la terza ipotesi.

Il giornalista si reca nella concessionaria dove ad accoglierlo ci sono il titolare e un impiegato, seduto in ufficio. Alla richiesta di un mezzo proposto, ma non esposto, si alza il secondo e dice: «L’abbiamo portato in officina per un controllo». A quel punto l’inviato scopre che l’interlocutore è Andrea Frecentese e mostra due servizi precedenti, del dicembre 2016 e dello stesso mese di due anni dopo, dove le cronache riferiscono i suoi guai con la giustizia per avere sostanzialmente proposto auto che i clienti non avrebbero mai visto. In un’occasione, addirittura, alla vista delle telecamere, Andrea Frecentrese si nasconde sotto la scrivania.

A marzo, dunque, il pordenonese era ad Occhiobello, nel salone che, due mesi dopo, è sparito: niente mobili, niente macchine, tutto vuoto. «Attendiamo il saldo di due settimane di soggiorno in hotel», dicono le proprietarie della struttura riferendosi al titolare dell’autosalone. E poi la testimonianza di tre clienti che sostengono di avere trattato l’acquisto della stessa auto «da un venditore che ha detto di chiamarsi Marco» e nella foto hanno riconosciuto come Andrea Frecentese. E così finisce il servizio.

L’ultima volta che il venditore era finito nei guai era a marzo 2019 nell’ambito dell’operazione Cars lifting della Guardia di finanza di Pordenone e della Stradale di Udine. Una ventina gli indagati. Il 42enne pordenonese era stato arrestato perché ritenuto al vertice, con un 54enne di Nettuno, di un’organizzazione che proponeva la vendita di auto di lusso on line a prezzo stracciato. Per gli inquirenti si trattava di una truffa nella quale ci sarebbero caduti 835 acquirenti in Italia, 111 in Friuli. Avrebbero consegnato l’acconto, era l’ipotesi di accusa, ma non avrebbero visto l’auto.

Il 42enne pordenonese si era avvalso della facoltà di non rispondere, poi era stato interrogato i primi giorni di settembre 2019 per cinque ore, poi altre tre a fine dello stesso mese. Quindi la libertà. —

E.L.

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