Compravendita in fumo Condannato per truffa
Dieci mesi di reclusione, senza condizionale, e 500 euro di multa per l’ipotesi di truffa: è la sentenza di primo grado emessa ieri dal giudice monocratico Eugenio Pergola. Sul banco degli imputati il pordenonese Matteo Cavaggioni, 48 anni, titolare dell’omonima ditta individuale con sede a Concordia Sagittaria, difeso dall’avvocato Gaetano Vinci. Due i capi di imputazione contestati. Dal primo (truffa e appropriazione indebita) è stato prosciolto per remissione di querela. Il secondo episodio risale al 5 aprile 2017. Il procedimento parte dalla denuncia di un cliente di Brescia, che non si è costituito parte civile al processo (l’imputato lo sta risarcendo a rate). Ecco la ricostruzione dell’accusa. Cavaggioni ha acquistato una Bmw serie 1 da una concessionaria con patto di riservato dominio (ovvero nel caso in cui il pagamento non fosse stato saldato, l’auto sarebbe rimasta alla concessionaria). Cavaggioni l’avrebbe trasformata in autocarro e quindi rivenduta al cliente bresciano. Fin qui nulla di strano. Il cliente ha chiesto di poter pagare, per la sua contabilità, in un’unica soluzione. L’imputato ha versato i soldi (37.210 euro) in un conto senza fido. A causa di un assegno scoperto protestato, la banca gli ha bloccato il conto. A quel punto la concessionaria si è tenuta la Bmw e Cavaggioni non ha potuto consegnarla al cliente. Il pm ha contestato l’ipotesi di truffa perché l’imputato ha comunque cercato di rassicurare il cliente che la compravendita sarebbe andata a buon fine. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto