Compro oro, irregolarità nel 15% dei punti di ritiro

Controlli a tappeto nei negozi friulani che acquistano metalli preziosi da privati. Da settimane al lavoro agenti della questura e tecnici della Camera di commercio

UDINE. Controlli a tappeto nei “Compro oro” di tutto il Friuli. Già da qualche settimana la Questura di Udine sta coordinando un’ampia operazione che sta riguardando le decine e decine di esercizi commerciali specializzati nell’acquisizione di preziosi che sono presenti nella nostra provincia, non solo in città, ma anche nelle località montane e nella Bassa.

Gli uomini della Divisione amministrativa - diretta dalla dottoressa Colasanto - stanno operando insieme ai tecnici dell’Ufficio metrico della Camera di commercio, ossia coloro che hanno il compito di verificare l’esattezza e la regolarità di funzionamento degli strumenti per pesare e per misurare. A tale scopo provvedono al controllo di tali apparecchiature sia in fabbrica (prima cioè che siano utilizzate) sia periodicamente all’interno dei singoli esercizi commerciali ed appongono sulle stesse sigilli che ne impediscono la manomissione. Il loro lavoro, che è risultato particolarmente impegnativo proprio per la grande diffusione di questi negozi, non è terminato. Per questo non sono ancora disponibili dati definitivi riguardanti l’esito dei controlli.

«Per il momento - hanno precisato dalla questura - il quadro non è completo. Diverse verifiche sono in pieno svolgimento. Si può già dire, comunque, che sono emerse alcune irregolarità, più o meno nel quindici per cento dei casi. E’ accaduto, infatti, che in alcuni casi il personale del punto di ritiro utilizzasse una bilancia diversa da quella “omologata” dall’ufficio metrico della Camera di commercio oppure che il peso fornito non fosse effettivamente quello dei preziosi posti sul piatto».

E, com’è noto, quando si tratta di metalli preziosi (in molti, infatti, ritirano anche l’argento) anche uno scostamento di uno-due grammi può fare la differenza (in questo momento l’oro vale circa 30-40 euro al grammo a seconda della caratura), soprattutto per una persona che magari ha deciso di vendere un gioiello di famiglia per affrontare un periodo di difficoltà economiche. In quest’ottica, c’è stato anche chi, forse solamente per curiosità, si è fatto pesare un gioiello da diversi “Compro oro” della zona e ha ottenuto misurazioni un po’ diverse.

L’effettivo controvalore della catenina o del braccialetto, comunque, dipende molto anche dalle quotazioni che variano di continuo. I controlli, come accennato, proseguiranno anche nelle prossime settimane e riguarderanno tutte le attività di compravendita di preziosi che, negli ultimi anni, sono spuntate un po’ ovunque.

Tra i numerosi negozianti c’è anche chi decide di non fondere alcuni dei gioielli più belli o più originali che riceve e così crea una piccola esposizione di “usato di qualità”. Viceversa, la gran parte dell’oro usato ritirato viene poi destinato alla fusione e quindi al recupero spesso sotto forma di lingotti. Quest’ultima attività, solitamente, non viene svolta dal titolare del “compro oro”, ma da aziende e laboratori specializzati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto