Comune, persi 1,7 milioni per le multe non pagate

Il bilancio a Udine: tra i crediti non esigibili anche 1,2 milioni di tassa rifiuti e tributi vari. L’assessore Del Torre: per importi bassi il recupero coattivo è problematico

UDINE. Sarà l’effetto crisi, sarà che la gente non ha mai amato pagare le multe, certo è che il Comune non solo avanza dai cittadini 2,9 milioni di euro, ma ha già messo in conto che di questa cifra incasserà meno del 10%. Sono sanzioni relative a violazioni del Codice della strada notificate nel 2012 e negli anni precedenti (1,7 milioni di euro), mancati versamenti della Tariffa rifiuti (450 mila euro) e altri crediti per un importo di 750 mila euro. Un dato per tutti: nel 2011, a fronte di 6 milioni di sanzioni non pagate, il Comune ha riscosso meno del 10%, vale a dire 300 mila euro.

Le percentuali di insolvenza sono destinate ad aumentare anche per effetto della crisi che costringe molte famiglie a non pagare le multe pur sapendo che andranno a ruolo e che quindi potrebbero portare al pignoramento dei beni. Chi non paga però fa leva sul fatto che di fronte a importi di piccola entità pignorare diventa sempre più complicato. «Il recupero coattivo in molti casi è difficile» spiega l’assessore al Bilancio, Cinzia del Torre, nel far notare che ai 2,9 milioni si arriva sommando un numero elevato di verbali con importi di bassa entità. Proprio perché la previsione di incasso è molto bassa, il Comune è stato costretto ad accantonare 2,9 milioni di avanzo d’esercizio 2012 al fondo rischi. Un importo destinato ad aumentare anche in futuro perché «dal 2013 - continua l’assessore - la legge impone agli enti di accantonare a fondo rischi una cifra pari a un quarto dei crediti non riscossi negli ultimi 5 anni».

«C’è difficoltà anche per quanto riguarda il recupero coattivo delle cifre non pagate» insiste l’assessore nel ricordare che, a seguito del venir meno del servizio di Equitalia, l’amministrazione di palazzo D’Aronco sta organizzando un servizio alternativo. «Stiamo ragionando per appaltare esternamente il recupero coattivo vero e proprio, mentre per quanto riguarda il lavoro preventivo ci stiamo organizzando per partire con una sperimentazione, a prescindere dalla proroga concessa fino a fine anno a Equitalia» continua Del Torre sottolineando il fatto che si tratta di un problema che hanno tutte le amministrazioni.

La mancata riscossione delle multe rappresenta anche lo specchio dei tempi, con le famiglie che stentato ad arrivare a fine mese e i verbali e le cartelle di Equitalia che continuano a rimanere nel cassetto. «La crisi incide - riconosce l’assessore - non c’è dubbio». Il dato emerge anche dall’analisi dei residui attivi che al 31 dicembre dello scorso anno ammontavano a 66 milioni di euro. Di questi 10,5 milioni erano tributi non incassati negli anni precedenti. Dal punto di vista temporale, 3 milioni andavano imputati fino al 2011, 7 milioni al 2012 tant’è che una parte consistente di questa cifra è stata incassata nei primi mesi dell’anno in corso. E se 3,6 milioni erano riferiti a contributi regionali, i 14,7 milioni delle entrate extra comprendevano anche le multe.

Detta in altri termini, per i Comuni è sempre più difficile incassare tributi e multe. La questione è stata affrontata, l’altra sera, nel corso della prima seduta della commissione consiliare Bilancio, presieduta da Enrico D’Este (Innovare) anche perché lo stessa tema è stato preso in considerazione dai revisori dei conti nella relazione che accompagna il consuntivo 2012.

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