Comune senza dipendenti gli uffici a rischio paralisi

. Comune a rischio paralisi a Trasaghis, dove a maggio la macchina pubblica potrebbe trovarsi praticamente senza dipendenti, infatti rimarrebbero due soli amministrativi in distacco all’Uti del Gemonese per sole 4 e 18 ore a Trasaghis. Di questo passo toccherà al sindaco aprire gli uffici e far funzionare l’anagrafe. Impossibilità di fare bandi pubblici per assumere, mobilità che non vanno a buon fine per il diritto dell’ente di provenienza a non permettere il trasferimento del dipendente e quiescenze, ma man mano che si rendono note le direttive statali sui pensionamenti: il problema del pubblico impiego interessa molti Comuni friulani, e stavolta colpisce quello di Trasaghis che conta una popolazione di due mila abitanti, ma soprattutto un territorio come quello della val del lago, che necessita di determinate professionalità.
A lanciare l’allarme nel paese è il gruppo di minoranza “Io cittadino” che a tal proposito ha predisposto una interrogazione: «Tale realtà – dicono i consiglieri Giorgio Rodaro, Daniela Desi Cucchiaro, Daniele Rossi e Gianni Toffoletto – è il frutto di un evolversi delle uscite per quiescenza dei dipendenti, per i quali non si intravedono a breve scenari di ripiano organizzativo. Evidenziamo che i numeri di questo progressivo, ancorché legittimo esodo di personale rischia, da qui a sei mesi, di provocare un’autentica e grave emergenza gestionale e funzionale del Comune stesso».
Il gruppo di minoranza sottolinea che dal 2017 a oggi si sono ritirati per pensionamento cinque dipendenti e, da metà giugno 2017, risulta anche vacante la funzione di segretario comunale, in quanto a seguito trasferimento richiesto dallo stesso, è stato destinato ad altra sede; attualmente tale ruolo, viene assicurato con copertura a “scavalco”, che la minoranza giudica del tutto parziale.
Altre quattro uscite per quiescenza sono già programmate da maggio a inizio di dicembre del presente anno: «È una situazione insostenibile – dicono i consiglieri di “Io cittadino” –, anche perché un dipendente attualmente in pianta organica è in comando-distacco all’ufficio tributi dell’Uti del Gemonese per 18 ore settimanali. Nonostante si dia atto che si è provveduto ad avviare le procedure per concorsi nonché per mobilità intercompartimentale, per coprire in futuro tre posizioni di operaio, istruttore amministrativo e istruttore direttivo, appare palese che ciò risulti assolutamente ancora insufficiente per garantire una continuità gestionale e amministrativa che possa definirsi tale». Oltre a quel dipendente che lavora 18 ore in Uti ce n’è un altro proveniente dal Comune di Trasaghis che in Uti ha 36 ore a settimana e solo 4 in municipio. A maggio, andrà in pensione la dipendente che si occupa dell’anagrafe, per cui, se le mobilità avviate non andranno a buon fine nelle prossime settimane, per allora il Comune di Trasaghis avrà solo due dipendenti che potranno lavorare 22 ore in municipio e quattro operai comunali. «Il tema – dice la minoranza – deve diventare di assoluto prim’ordine nell’imminente futura campagna elettorale, in quanto, va da sé che, accanto all’enunciazione di principi talvolta astratti, i cittadini devono sentirsi rassicurati sul fatto che, con chiunque venisse democraticamente chiamato a gestire la cosa pubblica, essi possano in futuro disporre di un Comune operativo e funzionante a pieno regime». —
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