Con la casa vacanze di Bagni di Lusnizza si rilancia il turismo
MALBORGHETTO. La casa per ferie Monsignor Faidutti di Bagni di Lusnizza, inserita nel Piano di liquidazione dei beni di proprietà della Provincia di Gorizia, è stata trasferita con delibera della...

MALBORGHETTO. La casa per ferie Monsignor Faidutti di Bagni di Lusnizza, inserita nel Piano di liquidazione dei beni di proprietà della Provincia di Gorizia, è stata trasferita con delibera della giunta regionale (diventata effettiva lo scorso ottobre) al Comune di Malborghetto-Valbruna.
L’ente municipale ne ha preso atto nell’ultimo Consiglio, in cui il sindaco Boris Preschern ha spiegato i motivi della richiesta di trasferimento della proprietà del bene e anche della concessione mineraria denominata nuova Kowatsch. «Il ventilato passaggio dell’immobile storico di Bagni di Lusnizza, dalla Provincia di Gorizia alla Regione, ci aveva visti molto perplessi. Ritenevamo giusto che fosse di nuovo la comunità locale a dover usufruire di un immobile che già era attivo e funzionante ai tempi dell’Impero Austroungarico, allorquando costituiva un albergo, il Tomashof, di livello elevato e al cui interno gli ospiti potevano usufruire di bagni di acqua solforosa.
La struttura era stata opportunatamente manutenuta nel tempo dalla Provincia di Gorizia ed era attiva come casa per ferie adatta ad accogliere, nei vari periodi dell’anno, ritiri sportivi di ogni genere e turismo sociale, registrando circa 5-6 mila presenze turistiche all’anno».
L’immobile è infatti dotato anche di un bellissimo parco, campetti da calcio e per la pratica di altri sport. «Si parla tanto di turismo – ha aggiunto il sindaco –, in molti celebrano i successi del turismo in Valcanale, ma la realtà e ben diversa: in generale ci sono pochi posti letto nel Tarvisiano, non stanno aumentando, anche per questo abbiamo deciso di non permettere la chiusura di una struttura con 94 posti letto. E dopo ripetuti incontri con le autorità regionali, nei quali abbiamo illustrato le nostre idee per il futuro sviluppo turistico della struttura e dell’acqua solforosa, abbiamo raggiunto l’obiettivo».
A parere della giunta Preschern, il passaggio del prestigioso immobile al Comune, unito all’ottenimento della concessione mineraria, apre uno scenario nuovo per Bagni di Lusnizza, paese che ben si ricorda le trentennali vicende legate ai vari fallimenti del progetto di costruzione di uno stabilimento termale.
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