Con le lezioni on line una parvenza di normalità tra tanta incertezza

Milano- 25/02/2020 - Emergenza Coronavirus - Scuola Elementare Renzo pezzani Martinengo classe 5g la maestra Marta Sartori ha organizzato compiti online per i suoi alunni - Andrea Fasani/Ansa
Milano- 25/02/2020 - Emergenza Coronavirus - Scuola Elementare Renzo pezzani Martinengo classe 5g la maestra Marta Sartori ha organizzato compiti online per i suoi alunni - Andrea Fasani/Ansa

L’orario delle lezioni deciso da noi studenti e una scuola capace di adattarsi alle necessità di ognuno anche in tempo di Corona virus: questa la scommessa della professoressa Cristiana Rigo del liceo classico “J.Stellini” di Udine. Per non far passare inutilmente i giorni di chiusura forzata delle scuole la docente di inglese, armata di telecamera e di tanta buona volontà, ha deciso di “raggiungere” con le sue video lezioni tutti i suoi studenti. Un’iniziativa che mira a fare dello smartphone, “la seconda pelle” di noi teenager, il mezzo per vivere la scuola in un modo diverso.

Bisogna ammettere che, all’inizio, l’iniziativa ha suscitato più di qualche dubbio, in primo luogo sull’efficacia di un metodo di insegnamento in cui l’unico modo di interagire con l’insegnante è mandare una mail. Tanti di noi temevano che, mancando l’approccio diretto a cui siamo abituati, queste lezioni interattive non fossero in grado di suscitare interesse. Ad alcuni faceva persino sorridere l’idea che un’ insegnante, oltretutto in un liceo storico quale lo Stellini, caricasse le lezioni sul suo canale youtube come se fosse una youtuber

Superata la diffidenza iniziale abbiamo potuto apprezzare i numerosi vantaggi che questo metodo offre, oltre all’organizzazione autonoma dei tempi di studio e di riposo. Infatti, poter riascoltare l’insegnante quante volte si desidera, per chiarire qualche dubbio o per ripassare, porta un notevole risparmio di tempo che altrimenti avremmo speso nel cercare disperatamente di ricostruire le esatte parole del docente. Ha riscontrato una larga approvazione inoltre la scelta di proseguire le spiegazioni, seppur sul web, piuttosto che assegnare argomenti da studiare in proprio: in fondo questo periodo di chiusura delle scuole non implica anche l’interruzione della didattica. Un concetto quest’ultimo difficile da comprendere per molti ragazzi che vedono comparire compiti sul registro come fossero in vacanza: poter invece verificare che, mentre noi ragazzi continuiamo a studiare come fossimo presenti in aula, anche i professori continuano a insegnare motiva ognuno di noi ad impegnarsi sempre di più e, in fondo, regala un po’ di normalità fra tante emergenze. —

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