Concerto alla Cavarzerani a Udine, la caserma si apre alla città
Integrazione a ritmo di jazz. La musica e i cittadini entrano alla caserma Cavarzerani per abbattere i muri dell’intolleranza. Il 7 luglio sarà una data da ricordare: alle 18, per la prima volta, nel centro di prima accoglienza dove trascorrono le loro giornate quasi 500 profughi, un concerto aperto al pubblico consentirà agli udinesi di condividere la passione per il jazz con i richiedenti asilo politico. Questo il senso dell’operazione voluta da Giancarlo Velliscig, presidente e direttore artistico di Euritmica, la società che firma Udine&jazz 2017. Il 7 luglio, nel piazzale interno della caserma di via Cividale, il quartetto Claudio Cojaniz & second time eseguiranno “Songs for Africa”. Cento i posti riservati ai cittadini, l’ingresso è gratuito.
«Udine&Jazz è sempre stato un festival musicale e sociale», spiega Velliscig ricordando che la musica unisce i popoli e le comunità. Perché, quindi, non ripetere il concerto del dialogo proposto qualche anno fa nel Cara di Gradisca? Di fronte a questo quesito Velliscig non ha avuto alcun dubbio: ha coinvolto la Croce rossa e proposto il progetto al prefetto, Vittorio Zappalorto, il quale non ha esitato ad autorizzare l’iniziativa ponendo gli inevitabili paletti necessari per garantire la sicurezza. E così i posti per la cittadinanza saranno 100 e gli interessati al concerto dovranno iscriversi inviando la richiesta, corredata dai dati anagrafici, a info@euritmica.it. Seguirà la risposta degli organizzatori.
E all’entrata, i partecipanti dovranno esibire pure i documenti. Sono stati proprio questi gli aspetti più complicati da definire nel progetto pensato per «contrapporre la musica alla paura che viene forzatamente inculcata nella gente. La musica – continua Velliscig – aiuta a superare la negatività e anche la squallida speculazione a cui troppo spesso si ricorre per individuare in questa povera gente una situazione di crisi». Velliscig insomma vuole smontare le tesi di chi sostiene che i profughi portano via il lavoro ai friulani, che l’accoglienza non gli è dovuta e che creano problemi di ordine pubblico. Lo fa portando gli artisti nell’ex caserma Cavarzerani e invitando la gente a sedere tra il pubblico. «Lo faccio – chiarisce – come operatore che tiene al territorio in cui vive, mi piacerebbe che la città comprendesse il messaggio perché alla condizione di questa gente siamo molto più vicini di quello che crediamo.
Non dovremmo permetterci di trattare male i profughi». Il direttore artistico di Euritmica ringrazia il prefetto, la Croce rossa e i volontari di “Ospiti in arrivo” che la sera del concerto aiuteranno Udine&Jazz, il festival patrocinato dal Comune e dalla Regione, a interloquire con i richiedenti asilo politico in attesa del permesso di soggiorno.
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