Concessa la grazia a Livio Bearzi, il preside del convitto crollato nel sisma dell'Aquila

UDINE. Può riprendere servizio il dirigente scolastico Livio Bearzi, unico condannato per la morte di tre studenti nel convitto “Domenico Cotugno” distrutto, nel 2009, dal terremoto a l’Aquila.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la grazia condonando interamente la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il provvedimento del Capo dello Stato è stato notificato stamattina all’interessato che sta scontando la pena in affidamento in prova ai servizi sociali.
Il dirigente resta l’unico condannato per omicidio colposo plurimo e lesioni personali per la morte dei tre studenti nel convitto che nel 2009 dirigeva.
Nel 2015 venne incarcerato su ordine della Procura generale della Corte d’Appello di L’Aquila, in esecuzione della sentenza definitiva di condanna a quattro anni di reclusione.
Bearzi lasciò la cella dopo oltre un mese di detenzione e dopo aver ricevuto la solidarietà di colleghi, politici, gente comune e anche dalle famiglie delle vittime. Il Friuli si schierò con il suo preside che al momento dell’arresto dirigeva il terzo istituto comprensivo di Udine. Fu proprio la scuola a organizzare la raccolta di firma a sostegno della richiesta di grazia che il legale di Bearzi, l’avvocato Stefano Bonocore, ha inoltrato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
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