Concorsone con infermieri già impiegati, l’allarme dei sindacati: è tutto da rifare

UDINE. Non si sono ancora concluse le prove per il “concorsone” destinato a reclutare 446 infermieri, ma già infuria la polemica e c’è chi dice che è tutto da rifare. A lanciare l’allarme è il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind per voce del segretario provinciale Afrim Caslli secondo il quale, una volta completate le procedure concursuali e definite le graduatorie a livello provinciale, mancheranno ancora più di 220 addetti.
«Il concorso regionale non basterà a risolvere il problema della carenza di infermieri – esordisce Caslli – il 60 per cento di chi ha partecipato al concorso lavora già all’interno delle strutture ospedaliere o sanitarie sulla base di contratti a tempo determinato. Per questo il concorso non farà altro che trasformare il loro contratto di lavoro, portandolo a tempo indeterminato, ma non potrà portare forze nuove lasciando di fatto scoperti i ruoli per i quali la selezione è stata organizzata».
E visto che, per programmare e completare un concorso ci vuole fino a un anno, il sindacato sollecita l’Egas a non indugiare oltre, ma a mettere i ferri in acqua subito per organizzarne un altro che possa garantire graduatorie cui attingere. Istanze che saranno rappresentate nel corso di un incontro che è stato chiesto dal Nursind con l’assessore regionale Riccardo Riccardi.
Caslli va oltre e quantifica le carenze nelle principali aziende sanitarie del territorio: «In Alto Friuli mancano oltre 55 unità, nella Bassa friulana sono una sessantina e all’Asuiud oltre 110 – è la sua stima di massima –. Per questo chiediamo all’Egas di non attendere oltre e di provvedere immediatamente a bandire un altro concorso.
La situazione fra le corsie è drammatica – avverte Caslli – c’è chi ha accumulato più di 150 ore di straordinari. L’allarme riguarda principalmente le aree di emergenza, le medicine, le chirurgie, le terapie intensive, ma coinvolge tutte le strutture operative».
Particolare il caso della Aas2 Bassa friulana – Isontino nella cui istituzione il Nursind ravvisa «il più grave errore della riforma sanitaria avviata dalla Regione».
«Si tratta di due aziende diverse che sono state accorpate, ma che restano divise in tutto – è la sottolineatura di Caslli – chiederemo alla nuova giunta un tempestivo intervento per tornare all’originaria divisione fra Bassa e Isontino prima che sia troppo tardi».
Frattanto, le prove del concorso continuano: erano oltre 12 mila i candidati – provenienti da tutta Italia – che avevano presentato richiesta per partecipare al concorsone al via a metà giugno, ma solo 720 erano risultati idonei alla prova scritta. Bisognerà attendere fino alla fine del mese per definire la graduatoria dalla quale le Aziende che hanno carenza di personale infermieristico dovranno attingere.
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