Condominio allagato, causa al Comune di Pordenone

Dopo il no ai risarcimenti, residenti pronti anche a un sit-in sotto il municipio. «Problema noto da anni, ma nulla si muove»

PORDENONE. «Quando piove, anche se è notte, preso dalla paura di trovare di nuovo acqua in casa, esco e vado a pulire il fossato nel tentativo di farla defluire. A settant’anni non si può andare avanti in questo modo». Guido Lisotto è uno dei residenti in via Chiesa di Rorai che ha subito ingenti danni - la sua Fiat Croma è finita sott’acqua ed è inutilizzabile - in occasione dell’ondata di maltempo dell’8 giugno.

Un fiume d’acqua che dalla Comina si è riversato sulla Pontebbana e poi è sceso nella bassura creando danni per decine di migliaia di euro. Ieri il portavoce dei residenti, Lino Toffolo, ha incontrato il dirigente del Comune Antonio Zofrea che gli ha comunicato l’esito dell’incontro con la Protezione civile regionale: nessun ristorno previsto – l’evento non può essere considerato una calamità naturale - e per rimediare servirebbero 6 milioni di euro che non ci sono.

La dozzina di cittadini danneggiati ha in mano solo una lettera del Comune che li invita a rivolgersi alla compagnia assicurativa del municipio per verificare se possono avere un indennizzo. Solo i danni al condominio e ai garage ammontano a 11 mila euro, ai quali si aggiungono i mezzi finiti sott’acqua (2 Fiat Croma, un’Alfa 147, una moto, una Lancia Flavia e una Trabant da collezione) e le attrezzature perse.

«Non ci stiamo a subire un’altra volta - tuona Toffolo - e a credere alle promesse dei politici. E’ da 3 anni che ogni volta che la pioggia si fa abbondante subiamo dei danni». Dalle parole ai fatti: «Stiamo contattando i nostri legali per avviare un’azione di responsabilità nei confronti del Comune. Siamo pronti anche ad azioni dimostrative, a fare un presidio davanti al municipio».

La rabbia è alimentata dal fatto che il problema non è sconosciuto agli amministratori. Anzi. Vent’anni fa erano stati stanziati 10 miliardi delle vecchie lire per la manutenzione idraulica dell’area, poi dirottati verso altri interventi fognari. Nell’ultimo quinquennio la progressiva cementificazione della Comina ha reso gli allagamenti più frequenti.

I terreni della zona nord sono ghiaiosi, ma quando cade tanta pioggia viene rovesciata sulle vie Budoia, Polcenigo, Castelfranco Veneto e San Daniele, le quali, essendo sotto il limite di campagna, diventano dei torrenti. Un fiume d’acqua sulla Pontebbana che diventa un elemento serio di pericolo per la circolazione. «L’assessore Mazzer ci ha detto - aggiunge Toffolo - che sistemeranno i fossati. Ma non basta. Va fatto un intervento di drenaggio serio, che risolva in maniera definitiva il problema. Siamo pronti a mettere le tende sotto il municipio per ottenerlo».

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