Condominio in fiamme ustionati due fratelli il più piccolo è grave

Ha provato a proteggere il fratellino tenendolo stretto al petto, ma le fiamme li hanno travolti ed entrambi sono rimasti ustionati. Il più piccolo, di nemmeno tre anni, indossava solo il pannolino, ed è stato ferito alle gambe, al torace e alle braccia. Dopo il trasporto in ambulanza a Udine è stato trasferito in elicottero al centro grandi ustionati di Padova. Le sue condizioni sono gravi. Il più grande, di 17 anni, invece è stato colpito dal fuoco alle braccia.
L’incendio è scoppiato poco dopo le 15.30 in una palazzina Ater a Lovaria in comune di Pradamano. In casa con i due fratelli c’era anche la sorella di 14 anni, intossicata insieme a una 46enne che abita nell’appartamento al terzo e ultimo piano ed è stata la prima ad accorgersi del fumo che saliva dallo scantinato. Anche altri cinque condomini sono poi stati trasportati in ospedale dal 118 per un principio di intossicazione. E il bilancio poteva essere ancora più grave se l’ex vigile del fuoco ed ex sindaco di Pradamano Gabriele Pitassi non fosse intervenuto insieme ai suoi due figli e a un appuntato dei carabinieri del Norm di Palmanova fuori servizio che passava di lì con la moglie. Insieme sono riusciti a tenere sotto controllo il fuoco e hanno messo in salvo diverse persone compresa una donna che presa dal panico sembrava intenzionata a buttarsi dal terzo piano. «Abito poco lontano - racconta Pitassi -, ho sentito delle grida e quando ho capito cosa stava succedendo mi sono precipitato sul posto con due estintori che ho scaricato nel vano sottoscala. Mentre i miei due figli bagnavano le pareti, ho portato giù alcuni condomini». E lo stesso ha fatto il carabiniere (che poi è stato ricoverato all’ospedale di Palmanova per un principio di intossicazione) con la donna che voleva buttarsi per scappare dall’incendio.
Secondo una prima ricostruzione fatta dai vigili del fuoco, che sono intervenuti sul posto con due squadre, un’autopompa e un’autoscala partite dal comando di via Popone, le fiamme potrebbero essere scaturite da uno zampirone, la spirale utilizzata per tenere lontane le zanzare, o dai residui di una griglia e si sarebbero propagate a materiale che si trovava nello scantinato dove una persona stava eseguendo alcuni lavori domestici. Ad alimentare il fuoco, comunque non di origine dolosa, sarebbe stata della carbonella per griglia e, forse, un liquido infiammabile.
In pochi attimi le fiamme e il fumo hanno invaso il vano scale salendo rapidamente verso i piani superiori. Ad accorgersi per prima del fumo è stata la 46enne Suad Msatfi che ha dato l’allarme gridando affacciata alla finestra. Nell’appartamento sotto al suo, al secondo piano, c’erano i tre fratelli, rimasti soli in casa perché la madre si era allontanata per fare la spesa.
Quando hanno aperto la porta dell’appartamento, i tre sono stati travolti dal fumo e, agendo d’istinto dopo aver telefonato alla madre per avvisarla di quanto stava accadendo, hanno pensato di mettersi in salvo uscendo al più presto dal condominio di via Lumignacco che comprende 12 appartamenti distribuiti in tre piani fuori terra. Il più grande, senza pensarci due volte, ha preso in braccio il più piccolo per proteggerlo e si è lanciato di corsa giù dalle scale seguito dalla sorella. Prima di riuscire a uscire però i due fratelli sono stati travolti da una fiammata che li ha colpiti in pieno. La sorella invece ha evitato il contatto col fuoco, come anche la 46enne ma entrambe non hanno potuto evitare di respirare il fumo che nel frattempo aveva invaso tutto il condominio.
Dopo aver raggiunto l’esterno del palazzo, insieme agli alti condomini presenti, i tre fratelli hanno atteso l’arrivo del 118 e dei vigili del fuoco seduti su un muretto sull’altro lato della strada dove si è radunata in pochi minuti una piccola folla di vicini. A domare definitivamente le fiamme hanno pensato i vigili del fuoco che hanno evitato che l’incendio arrivasse anche ai piani superiori. La Procura, su disposizione del pubblico ministero di turno, Viviana Del Tedesco, ha messo sotto sequestro sottoscala e scantinato per far luce sulla causa del rogo. —
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