Confindustria Udine: "Troppe deroghe alle regole, adesso è fondamentale riaprire le imprese"

È la proposta lanciata, lunedì 30 marzo, dalla presidente della Confindustria di Udine, Anna Mareschi Danieli: nel nostro territorio ci sono realtà produttive che hanno montato tunnel a raggi UV per la sanificazione anche dei vestiti delle persone che entrano in azienda
Mereto di Tomba 13 Novembre 2019, Top 500. Foto Petrussi
Mereto di Tomba 13 Novembre 2019, Top 500. Foto Petrussi

UDINE. «La riapertura delle attività produttive industriali è fondamentale: con l'impegno delle imprese a rispettare tutte le direttive dei Dpcm, e utilizzando le forze armate per fare i controlli».

È la proposta lanciata, lunedì 30 marzo, dalla presidente della Confindustria di Udine, Anna Mareschi Danieli, intervistata da Radio Capital nella trasmissione «Circo Massimo».

«Dico che si dovrebbe riaprire con tutti i crismi - ha proseguito - e gli imprenditori sono assolutamente disponibili a fare tutto il possibile e anche di più per il contenimento del contagio. Nel nostro territorio - ha precisato la presidente - ci sono imprese che hanno montato tunnel a raggi UV per la sanificazione anche dei vestiti delle persone che entrano in azienda, quindi le aziende potrebbero davvero diventare come sale operatorie».

Infine, la presidente ha ribadito il suo pensiero sulle forze armate. «Le abbiamo a casa - ha detto - sarebbe invece bene utilizzarle per i controlli anche sulle imprese».

«Anche qui in Friuli siamo allo stremo, ma in tutta Italia si inizia a capire che sono state fatte delle regole e adesso sono partite moltissime deroghe a queste stesse regole. Quindi ci sono imprese degli stessi settori che non fanno parte dei codici Ateco, ad alcune è stata data autorizzazione a ripartire, ad altre no».

Lo ha dichiarato la stessa presidente della Confindustria di Udine. «Se c'è una regola, quella deve essere - ha aggiunto la Mareschi Danieli - altrimenti avere delle differenze diventa un problema fondamentale dal punto di vista competitivo».

Infine, la presidente degli industriali friulani ha scattato una fotografia sul tessuto produttivo friulano. «Il nostro sistema industriale è chiuso per tre quarti, ancora reggiamo - ha detto - ma le nostre imprese hanno un problema di sotto-capitalizzazione, cioè, non hanno la liquidità necessaria per fare fronte a imprevisti che vanno avanti troppo a lungo».  

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