Coniuga scuola e lavoro e a 22 anni ottiene la laurea in Ingegneria meccanica

Giulia Mellina Gottardo da 110 e lode all’università di Udine Con la sorella gestisce un bar con edicola e rivendita di benzina 

LA STORIA

DONATELLA SCHETTINI

A 22 anni diventa ingegnere meccanico, con un percorso di studi da record non soltanto per i tempi, in anticipo sui colleghi, ma anche perché da quando era alle superiori lavora, avendo proseguito con la sorella l’attività dei nonni, la gestione del bar con edicola e rivendita di benzina “Ulè de Riva” a Marsure di Aviano.

L’ingegnere-imprenditore è Giulia Mellina Gottardo che ieri si è laureata all’università di Udine. Un traguardo raggiunto coniugando studio e lavoro. Quando aveva 17 anni con la sorella Sara, anche lei studentessa universitaria, ha deciso di scommettere su un’attività di famiglia chiusa da mesi riaprendo una rivendita di benzina, bar ed edicola.

Per le due ragazze da quel momento è cambiato tutto, una vita diversa da quella dei coetanei: allo studio avrebbero dovuto coniugare il lavoro. Giulia ha saltato giorni di scuola per poter dare il cambio a Sara che doveva effettuare il tirocinio dell’università. La maturità l’ha superata facilmente senza nemmeno un libro del quinto anno, «tanto mica mi servono – aveva detto –, ascolto la lezione in classe».

Dopo il diploma aveva avuto qualche dubbio sull’iscrizione all’università. Aveva raggiunto un accordo con i genitori: si sarebbe iscritta, ma con il permesso di partire per Bristol per lavorare in una piccola edicola. Era tornata a Udine per gli esami di analisi 1 e algebra, ottenendo due 30 senza avere mai seguito una lezione. La laurea triennale l’ha conseguita con un anno di anticipo.

«Un 107 – affermano sorella e amici – che sbalordì tutti, tranne Giulia che la fece passare come una cosa normale. A un anno e mezzo dalla laurea triennale Giulia, tra un caffè, un pieno di benzina e una settimana enigmistica, ha concluso il ciclo dei cinque anni di Ingegneria meccanica a soli 22 anni. Eppure continua a rimanere nella sua modestia senza grandi progetti o pretese, contenta di svolgere il lavoro che fa, tanto da averne rifiutati altri, e soddisfatta di aver puntato su un’attività cui nessuno avrebbe creduto».

Giulia è la prova che aggiungendo ai propri talenti dedizione e fatica anche i risultati più importanti si possono raggiungere. Una speranza per un Paese nel quale i giovani preferiscono andarsene piuttosto che costruire. Ingegnere da record anche nel voto, naturalmente: 110 e lode. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto