Consegnati i Premi Nonino 2019 a Prenz, Podversic e Applebaum

La cerimonia della 44esima edizione si è tenuta come tradizione alle Distillerie di Ronchi di Percoto. La madrina Gianola Nonino: "Occorre approvare un disciplinare per la difesa della produzione vinicola locale della Ribolla gialla"
Un momento del Premio Internazionale Nonino 2019, a Ronchi di Percoto (Udine), 26 gennaio 2019. ANSA
Un momento del Premio Internazionale Nonino 2019, a Ronchi di Percoto (Udine), 26 gennaio 2019. ANSA

UDINE. Si è aperto con un commosso omaggio a V.S. Naipaul e ad Armando Olmi la 44esima edizione del Premio Nonino, la cui giuria quest' anno è presieduta dal neuroscienziato Antonio Damasio.

Con la consueta energia e simpatia la madrina del premio, Gianola Nonino, ha inaugurato la manifestazione con la proiezione di filmati dei due scomparsi, salutati dagli oltre 400 invitati che si sono alzati in piedi applaudendo.

Subito dopo davanti alla platea nell'orme sala della distilleria dell'azienda è cominciata la cerimonia di premiazione. Davanti alla giuria riunita al completo si sono alternati i tre premiati Anne Applebaum, Juan Octavio Prenz, Damijan Podversic.

Gianola Nonino ha ribadito che "occorre approvare un disciplinare per la difesa della produzione vinicola locale della Ribolla gialla".

Fedriga: "Voglio un marchio che certifichi i prodotti Fvg nel mondo"

La madrina del premio si è rivolta più volte dal palco al presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, tra gli invitati, chiedendo aiuto perchè la "Ribolla deve essere del Friuli Venezia Giulia".

Juan Octavio Prenz: "Il Venezuela? Un film già visto"

«La situazione in Venezuela oggi è simile a quel periodo degli anni Quaranta e Cinquanta quando c'erano tante dittature in America Latina che si presentavano come rivoluzionarie, in realtà erano populiste e quindi sono finite».

Prenz: "Non mi piace chi vuole chiudere i confini"

Lo ha detto a Ronchi di Percoto il Premio Internazionale Nonino 2019, lo scrittore, poeta e saggista Juan Octavio Prenz, argentino di origini istro-croate, commentando a margine la situazione del Paese latinoamericano.

«Che Maduro abbia poi perso le elezioni, ma non lo abbia accettato, denunciando l'opposizione per brogli - ha proseguito Prenz - , mi sembra una storia ripetitiva, che non va oltre i populismi. La realtà - ha aggiunto - è che ci sono tre milioni di venezuelani che hanno abbandonato il Paese».

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Secondo Prenz, «sarebbe stato molto opportuno impegnarsi per aprire una grande discussione sul futuro di questo Paese, che è stato ricchissimo ed è sommerso dalla povertà. Maduro non ha saputo farlo - ha continuato - dunque mi sembra un dittatore populista, davvero poco preparato».

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Sul rapporto con la propria identità culturale composita, lo scrittore e poeta ha confessato di «viverla senza alcun conflitto, anche se poi scrivo in spagnolo, la lingua che si parla in Argentina».

Prenz, del quale l'editrice «La Nave di Teseo» ha pubblicato in questi giorni la raccolta di liriche «Figure di Prua», prima traduzione italiana, si è soffermato sulla poesia.

«È un linguaggio che oggi ha poco mercato - ha detto -, ma è anche il linguaggio che le persone scelgono quando si trovano in una situazione di grande gioia, o all'opposto, di estrema sofferenza o difficoltà.

Non è un caso che, esaminando i messaggi lasciati dai desaparecidos in Argentina - ha concluso il premiato - ne siano stati trovati molti scritti in poesia».

Podversic: "La Ribolla gialla va tutelata"

«Per troppo tempo abbiamo rincorso gli altri, dimenticando il valore che avevamo a casa. La Ribolla Gialla va tutelata, anche dal punto di vista burocratico e legislativo, e spero che si trovi presto un accordo che la protegga nelle nostre terre».

Lo ha rimarcato il viticoltore friulano (della minoranza slovena) Damijan Podversic, Premio Nonino Risit d'Aur - Barbatella d'Oro 2019, «per aver dato appassionato impulso alla coltivazione della Ribolla gialla, antico vitigno autoctono del Friuli Venezia Giulia».

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È ancora in corso l'iter perché la Ribolla Gialla ottenga la stesura di un disciplinare che ne possa tutelare il nome ed il suo inscindibile legame con il Friuli Venezia Giulia.

«In altre aree geografiche, gli altri perdono tempo se cercano di piantarla, puntino piuttosto sui loro grandi vitigni - ha proseguito Podversic -; i nostri vitigni autoctoni sono la Malvasia, il Friulano, la Ribolla Gialla, ed è su questi che dobbiamo puntare per il nostro futuro, lavorando seriamente».

Il viticoltore ha accolto il premio con soddisfazione. «È molto importante - ha commentato - perché la famiglia Nonino, per fortuna di tutti noi friulani, ha sempre creduto nel valore e nelle tradizioni di questa terra, nella gente che la lavora e nelle nostre specie.

Questo riconoscimento - ha aggiunto - non è un onore solo per me, ma per tutti i produttori di Ribolla Gialla, un monito per andare avanti e per crederci ancora di più. Da parte mia - ha concluso - spero di essere in grado di dare il buon esempio, facendo delle cose sempre migliori con la nostra terra e i nostri vitigni».

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Applebaum: "L'Europa ricordi i suoi valori"

«Credo che la ripresa dei populismi e dei sovranismi in Europa si verifichi perché ci siamo dimenticati che l'assenza di guerra e di dittatura non è una condizione permanente o normale, ma casomai una condizione molto recente che abbiamo faticosamente conquistato. Dovremmo, invece, ricordarcene sempre».

Lo ha detto la storica e giornalista statunitense e naturalizzata polacca Anne Applebaum, Premio Nonino 2019 a "Un Maestro del nostro tempo".

«Sicuramente una parte importante nella ripresa dei populismi la gioca l'informazione - ha continuato - perché la rivoluzione tecnologica avvenuta nel modo di acquisire le informazioni influenza moltissimo la politica e la percezione della realtà. L'accesso alla rete e la moltiplicazione delle fonti ci espone ancora di più alle fake news e alle manipolazioni».

Sul futuro dell'Unione Europea, Applebaum ha detto di essere «ottimista, a lungo termine». «Penso tuttavia - ha aggiunto la studiosa - che i politici europei abbiano una grande responsabilità: quella di trovare il modo di fare sentire la gente meno spaventata, più sicura nei propri Paesi».

Infine sul presidente Usa Donald Trump e sul leader della Lega Matteo Salvini, Applembaum ha detto: «Hanno molte cose in comune: usano le stesse tattiche, sono entrambi pro Russia e contro l'Europa, alimentano nella gente una certa sfiducia nelle istituzioni democratiche.

Però penso che Salvini capisca la politica meglio di Trump, quindi, dovendo scegliere tra i due - ha concluso -, preferirei il leader della Lega».

Fedriga: "Le frizioni nel Governo? Quelli precedenti litigavano di più"

«Andiamo avanti, è chiaro che veniamo da esperienze diverse, ci siamo presentati alle elezioni in modo diviso e dunque oltre il contratto di Governo, bisogna trovare una sintesi sulla quotidianità».

Lo ha detto all'Ansa il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, rispondendo ad una domanda sulle frizioni che si stanno verificando nella maggioranza di Governo tra Lega e M5s.

Parlando a margine del Premio Nonino, Fedriga ha precisato che «nei confronti delle compagini di Governo precedenti dove c'erano coalizioni che si erano presentate insieme e avevano un passato insieme, ho visto una litigiosità più elevata di oggi».

Fedriga, dunque, ha parlato quindi «di una legittima discussione» in atto, concludendo: «non mi preoccuperei».

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