Consiglio regionale, 19 avvisi di garanzia: ecco a chi VOTA
UDINE. I primi avvisi di garanzia sono stati notificati ieri. E scuotono Pdl, Lega e Pd. Ai tre partiti appartengono i 19 indagati dalla Procura di Trieste per peculato rispetto all’uso dei fondi pubblici ai partiti. Tra gli iscritti nel registro delle notizie di reato ci sono i capigruppo del Pdl, Daniele Galasso, della Lega, Danilo Narduzzi, e l’ex capogruppo del Pd Gianfranco Moretton. A loro viene contestata anche una sorta di omessa vigilanza sulle spese dei colleghi.
Il Pdl
Il partito viene travolto ed è quello che ha presentato i bilanci mettendo in ordine ogni spesa effettuata da ciascun pidiellino. Su 19 esponenti 11 sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pm Federico Frezza. Oltre a Galasso è sotto indagine il vice capogruppo Franco Baritussio, passato con La Destra e ricandidato.
Nell’elenco compaiono poi i triestini Maurizio Bucci, Piero Camber e Piero Tononi; i goriziani Gaetano Valenti e Roberto Marin; i pordenonesi Franco Dal Mas, Antonio Pedicini e Paolo Santin; l’udinese Alessandro Colautti. La notizia esplode mentre il Pdl è riunito per decidere la linea da tenere sulla composizione delle liste per le regionali, da depositare entro il 17.
Prova dura per tutte le forze politiche. Movimento 5 Stelle escluso. Il governatore Renzo Tondo aveva chiesto ai suoi un “esame di coscienza”. Perché – Tondo è stato chiaro – chi si è reso responsabile di sciocchezze con i soldi della Regione è bene non si ricandidi. Tondo si ferma pochi minuti in gruppo. Galasso anche. Lui che già a inizio settimana aveva deciso sul suo futuro, ieri, ricevuto l’avviso di garanzia, ha solo confermato.
L’addio di Galasso
«Abbiamo fatto un lavoro importante, per le imprese, per il lavoro, per il sociale, in un momento – spiega Galasso – difficilissimo, per la crisi, la carenza di risorse e le necessità crescenti. Non voglio che questo lavoro, importantissimo, possa essere sporcato da queste vicende. Per il ruolo che ricopro e per le responsabilità d’insieme che mi porto appresso ritengo opportuno non ricandidarmi e concentrarmi sui risvolti di questa vicenda, responsabilmente».
Non aggiunge altro Galasso. Dell’avviso di garanzia non parla, parlerà il suo avvocato. Il Pdl resta stordito. Lunedì un nuovo incontro stabilirà chi tra gli uscenti resterà in corsa.
Le felpe di Santin
È uno dei rari esempi di pidiellino che risponde al telefono. Racconta che per lui il peculato si configura in 15 felpe regalate a un’associazione sportiva del pordenonese. Una fattura da 370 euro più Iva “scaricata” dalle spese del gruppo.
«Se questa è la mia colpa vado a casa tranquillamente, mangio lo stesso. Ho sempre trattato le spese della Regione come quelle dell’azienda, in modo puntuale», chiude Santin.
Il Pd
L’avviso di garanzia ha raggiunto l’ex capogruppo Moretton, ora passato con i montiani. Tra i democratici sono indagati Giorgio Baiutti, Sandro Della Mea e Alessandro Tesini. Nessuno di loro è ricandidato.
La Lega
Ci sono il capogruppo Narduzzi e altri tre colleghi. Su sette uscenti sei sono pronti a correre di nuovo per la Regione (tranne il pordenonese Ugo De Mattia). Tutti hanno firmato una sorta di autocertificazione per garantire che con le spese disinvolte con i soldi pubblici non hanno nulla a che fare. Gli avvisi di garanzia complicano un po’ le cose.
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