Consorzio per gestire la Città dello sport VIDEO

Gemona, il progetto, appoggiato dalla Regione, si allarga. Budget di 150 mila euro tra soldi pubblici e nuovi sponsor

GEMONA. «Si chiude l’epoca di Pistorius, se ne apre un’altra con nuovi comuni associati, nuovi testimonial e tanti progetti. Ringraziamo Oscar per quanto fatto per Gemona. Il tribunale di Pretoria deciderà se ha ucciso la fidanzata volontariamente o per errore».

Parole del sindaco di Gemona, Paolo Urbani che ieri, di fatto, come anticipato la settimana scorsa dal Messaggero Veneto, davanti a nuovi sponsor assieme al project manager Enzo Cainero ha dato inizio alla “fase due” dell’ambizioso progetto “Città dello sport e del benstare”.

I testimonial Due, per ora, saranno i portabandiera dell’iniziativa: il ciclista di Buja Alessandro De Marchi, ieri assente giustificato perché in partenza per il suo primo Tour de France, e la pluricampionessa di volo libero Nicole Fedele, originaria di Ovaro, ma adottata da Gemona. Ma la Città sta pure corteggiando due big dell’arrampicata e del parapendio, Alex Ploner e Adam Ondra.

I comuni dello Zoncolan Testimonial e non solo, ai quindici comuni che due anni fa hanno seguito Gemona, se ne sono aggiunti, infatti, Chiusaforte (e l’altopiano del Montasio) e quelli del “patto dello Zoncolan”, come li ha chiamati ieri Enzo Cainero, vale a dire Ovaro, Comeglians, Ravascletto, Sutrio e Lauco. Carnia e pedemontana, dunque, unite per aiutare a far decollare l’economia nel segno dell’ecosostenibilità e dello sport.

«Il nostro territorio soffre - ha detto il sindaco -. Dopo 37 anni di slancio economico post-sisma abbiamo bisogno di cambiare marcia, di uscire dalla crisi, anche grazie a progetti come questo. Vogliamo portare nei nostri paesi migliaia di appassionati a praticare lo sport».

La ricetta, sulla carta, è vincente: approfittare di un territorio incontaminato per lanciare una serie di discipline legate indissolubilmente alla natura, molte delle quali non hanno neppure bisogno di strutture, come il ciclismo, l’arrampicata, il parapendio, il deltaplano, il canyoning e molte altri.

E grazie alla straordinaria diffusione delle società sportive e del volontariato organizzare eventi capaci di accendere i riflettori sul Friuli. Affiché gli appassionati ritornino, come turisti sportivi.

Nuovi sponsor Nonostante la crisi, che ha fatto ad esempio saltare tra le sponsorizzazioni quella della Mondo, un colosso da tremila dipendenti ormai sull’orlo del crac, altri imprenditori si sono avvicinati al progetto. Oltre agli storici partner Cassa di Risparmio, Ass4, Fantoni ora ci sono Ferriere Nord, Assindustria di Udine, Volkswagen Job che garantiscono quei 30-40 mila euro necessari a completare il budget.

I soldi pubblici Il resto arriva dai Comuni, che ora formeranno un consorzio per gestire il progetto e scaricare le spalle (anche se solide) di Gemona che finora ha fatto la parte del leone. I Comuni pagano una quota annuale di mille euro più 50 centesimi per ogni abitante. «Con 100-150 mila euro l’anno facciamo grandi cose - spiega Urbani - che ricorda come proprio grazie agli sponsor l’anno scorso ai Comuni è stata abbuonata la quota associativa».

E la Regione, ha fatto sapere il consigliere regionale “tondiano”, Roberto Revelant, attraverso l’assessore alle attività produttive Sergio Bolzonello ha confermato il disco verde al progetto. Non a caso gran parte degli ultimi per le associazioni sportive sono arrivati a Comuni, associazioni e manifestazioni della Città dello Sport. Perché far squadra serve.

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