Coop Acli, una nuova sede da tre milioni

CORDENONS. Da lunedì gli uffici della cooperativa sociale Acli di Cordenons hanno traslocato. Abbandonato il capannone di proprietà in via Chiavornicco, ora occupano l’imponente struttura sorta nell’ultimo anno in via Bunis, una laterale di via Maestra.
Una nuova sede costata 3 milioni di euro e nata per dare più spazio al centro diurno Il Cord, il Centro occupazionale riabilitativo convenzionato con l’Azienda sanitaria locale, che dal 1993 accoglie persone tra i 20 e i 50 anni con handicap medio-grave fisico e mentale seguite da un équipe di sei educatori. Al suo interno è attivo un piccolo, ma ben attrezzato laboratorio di falegnameria chiamato La bottega del legno e, a corollario, altri laboratori come quello di mosaico, teatro e nuoto in piscina.
«Oggi, i ragazzi del centro diurno, come li chiamiamo noi – riferisce la presidente della coop, Laura De Conti – sono otto. Arriveranno nella nuova sede dopo la metà di giugno. L’inaugurazione dell’intera struttura sarà a ottobre, in occasione del trentennale della fondazione».
La cooperativa Acli di lavoro e servizi si è costituita nel 1983: partita in una sede provvisoria a Pordenone, nel 1991 si è stabilita negli spazi in zona artigianale a Cordenons. «Cinque anni fa – ricorda De Conti – è nata l’idea di dare ai ragazzi uno spazio più grande e accogliente, dove lavorare, ma anche avere momenti di condivisione. Abbiamo acquistato quindi il terreno e presentato il progetto in Regione».
Il contributo concesso copre quasi interamente i costi della nuova sede.
Una struttura imponente di 1.500 metri di superficie totale, ecologica poiché realizzata in legno e con fonti rinnovabili di energia (principlamente impianti di fotovoltaico), certificata Casa clima. Spazio anche per gli uffici, dove lavorano una ventina di impiegati, e alcune aule, come un’ampia sala convegni, che saranno accessibili a tutti i 178 soci, ma anche e per la prima volta ad associazioni e cittadini del territorio.
È soprattutto l’ala del centro diurno, a rappresentare il fiore all’occhiello del nuovo edificio, progettato dall’architetto udinese Andrea Martinel e realizzato dalla ditta Spagnol di Fiume Veneto, sotto la direzione lavori dell’architetto Renzo Fabrizio Puiatti e con la collaborazione del geometra Renato Spessotto.
«Qui – fa notare De Conti – ci sono anche una cucina e una sala da pranzo per i ragazzi, un accogliente giardino e stanze dove possono riposarsi. Per i ragazzi – conclude – abbiamo poi un altro desiderio ambizioso, ovvero di costruire sul terreno accanto alla nuova sede un centro h24 per il Dopo di noi, dove poter accoglierli quando le loro famiglie non ci saranno più».(mi.bi.)
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