«CoopCa chiude. Voglio ricomprare il supermercato»

Sacile, oggi ultimo giorno per il supermercato del Serenissima. Bortolussi: lunedì presenterò l’offerta con altri imprenditori

SACILE. «Chiude CoopCa? Ricompro il supermarket». Graziano Bortolussi non intonerà il “requiem” nel centro commerciale Serenissima, oggi, nell’ultimo giorno di apertura di CoopCa.

«Con una cordata di imprenditori locali – ha rilanciato Bortolussi – sono pronto all’operazione salvezza». Nel 1994-95 Bortolussi ha ceduto i muri del supermarket: dopo 20 anni, l’annuncio è a sorpresa.

Il crac delle CoopCa, intanto, chiude la saracinesca nel punto vendita in viale Matteotti a Sacile.

Il crac. Lunedì scadranno le offerte di nuovi acquirenti e dopo 24 ore partiranno le aste on line per beni e gli immobili CoopCa. I 20 dipendenti di Sacile andranno in mobilità: il futuro è nero petrolio e il magone è per tutti i clienti.

«Buon Natale a chi ha portato CoopCa al crac – hanno detto i 20 dipendenti –. Pagheranno, per questo fallimento, gli amministratori incapaci?». La solidarietà riempie gli scaffali vuoti. «Un pensiero, una stretta di mano – ha detto Rossana Casadio (Sps) – per ogni dipendente della CoopCa».

Le luci del Natale non brillano sul commercio: il centro Serenissima piange il calo dei carrelli, in galleria. Il supermarket “Bingo” sulla statale a Fontanafredda ha scippato i flussi di clienti e le tentazioni dei centri commerciali Meduna a Pordenone, Bennet a Sacile, Emisfero a Fiume Veneto con l’ultimo nato Adriatico2 a Portogruaro si raggiungono con l’autostrada.

Nel centro Serenissima. Chiusure una dopo l’altra in cinque anni: la crisi ha chiuso diverse vetrine in viale Matteotti e la sfida solitaria è quella del minimarket di giardinaggio che ha raddoppiato le vetrine, in dicembre.

Clienti fidelizzati nello shop dell’elettronica Toffoli e negli altri negozi in galleria, ma tanti sono sfitti. Nel 2011 la festa di Natale “Gratta&vinci” aveva messo in palio tanti premi e un’auto: da quattro anni non se ne parla più. Mancano gli sponsor e gli eventi del Natale sono sottotono.

La crisi di clienti si legge: “Affittasi locale libero”, “fuori tutto” e con le promozioni. Le strategie di vendita della serie “prendi tre e paghi due”, oppure lo sconto del 30% e fino al 50% serviranno per tamponare la crisi?

La storia. Facce tirate e deluse: Bortolussi aveva chiuso anche “Rubacuori” qualche anno fa e nella galleria ha aperto “My break”. Il caffè automatico è di fronte al bar.

«L’idea è quella di ampliare l’offerta per la clientela con assaggi e caffetteria – aveva spiegato Bortolussi –. Voglio rilanciare il nostro centro commerciale». Nato nel 1990: dal centro, a fine novembre, ha traslocato anche il market del detersivo e profumi “Tulipano” e c’è un altro vuoto.

Il lifting progettato sulla struttura è rimasto a metà e la concorrenza di Bingo e Bennet, a qualche chilometro sulla Pontebbana, rischia di stritolare il mini centro commerciale.

L’asfaltatura del parcheggio e dell’anello viario intorno al centro, con il riatto della CoopCa avevano invertito la marcia, un paio di anni prima del crac delle cooperative carniche. Il cantiere aveva preventivato a braccio 800 mila euro, per riqualificare il pianoterra: è rimasto un’ipotesi.

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