CoopCa, congelati i compensi agli ex

Stop al pagamento di 109 mila euro agli amministratori indagati. Il pm pronto a chiudere l’inchiesta

UDINE. CoopCa ha congelato i compensi degli ex amministratori indagati dalla Procura. Quei 109 mila euro che compaiono nel Bilancio 2015 della cooperativa carnica non si toccano fino a quando le posizioni di ciascuna delle persone coinvolte non sarà chiarita davanti al giudice.

Un processo messo in moto dagli ormai ex liquidatori, Giovanni Sgura, Roberto Pittoni e Paolo Rizza (in carica ad interim fino all’ufficializzazione della nomina di Luigino Battiston e Giovanni Toffoli), non appena si è intravisto un albore di azione di responsabilità, con l’avvio delle indagini da parte della Procura.

Indagini che dovrebbero essere chiuse a breve (entro la prossima settimana) e che vedono coinvolti Giacomo Cortiula, Giancarlo Veritti, Mauro Veritti e Davide Veritti, Ermanno Collinassi, Leonardo Agostinis, Sonia Cacitti, Silvano Giorgis, Vanessa Gressani, Corrado Di Doi, Claudio Lomuscio, Francesco Zilli, Silvio Moro, Carlo Alberto Mainardis, Gelindo De Campo, Fosca Petris e Daniele Delli Zotti.

Appena sono emerse in maniera ufficiale le figure oggetto dell’indagine della Procura, CoopCa ha provveduto a bloccare i bonifici, in parte però già iniziati. Diverse le resistenze da parte degli ex amministratori che in alcuni casi hanno anche minacciato un’azione legale.

L’azione di responsabilità è stata avviata ad aprile dall’assemblea, e sarà esercitata solo nei confronti del direttore generale perché avviarla per ciascun amministratore costa 180 mila euro da mettere subito sul piatto (le spese di giudizio). C’è poi l’azione contro la Regione, chiesta da un socio durante l’ultima assemblea, ma non ancora deliberata.

Le accuse della Procura, che dovrebbero portare ai rinvii a giudizio già la prossima settimana, muovono dal presupposto che il dissesto fosse chiaro già dal 2011. Per coprire quei buchi, gli amministratori si sarebbero inventati cessioni del patrimonio immobiliare a ImmobilCoopCa per creare una falsa rappresentazione contabile. Quattro gli immobili trasferiti per oltre 7,8 milioni.

Medesimo copione andato in scena per la cessione del punto vendita di Majano, a 1,3 milioni, e per le 4 unità immobiliari di Codroipo, Oderzo, Tarvisio e Tolmezzo. Una macchinazione messa in atto, secondo gli inquirenti, per gonfiare i bilanci. Parallelamente gli amministratori continuavano ad attuare una politica di espansione, nonostante la congiuntura sfavorevole.

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