Coopca, perdite di un milione al mese: nuove perizie sugli immobili
UDINE. Bilancio e piano concordatario scandiscono la lunga maratona del cda di CoopCa, che in queste ore si prepara a licenziare l’esercizio contabile del 2014 e presentare il piano concordatario al commissario giudiziale, Fabiola Beltramini.
Che, però, nelle pieghe dei numeri vuole vederci chiaro, per capire se l’affaire sia davvero economicamente sostenibile: per questo ha chiesto al consiglio di amministrazione di fornire anche i conti del 2015, e ha avviato in extremis nuove perizie sugli immobili.
Ai “raggi x” della commercialista nominata dal tribunale per vigilare sull’intera procedura concordataria, su cui dovrà esprimere un parere di fattibilità prima dell’adunanza dei creditori convocata per il 20 giugno nell’auditorium della Regione a Udine, finiscono così anche i conti al 31 maggio dell’anno in corso, che si preannunciano non lontani dall’impietoso esercizio 2014.
Per cui si parla di perdite di almeno un milione al mese, senza contare tutte le svalutazioni, i costi di gestione corrente e il magazzino, che portano a sfiorare i 20 milioni di perdita complessiva nei dodici mesi 2014. Una cifra che sommandosi agli 83 milioni di euro di debito consolidato già scoperchiato con la richiesta di concordato dello corso novembre, fa volare il rosso verso la soglia dei cento milioni.
Ecco che ancora scosso dalla morte del consigliere di amministrazione, Alfio Colussi, che domenica si è tolto la vita gettandosi da un ponte a Tolmezzo, il cda continua a lavorare per mettere nero su bianco tutti glia adempimenti relativi alla procedura entro la dead line del 10 giugno.
Il tutto potrebbe essere licenziato entro stasera, ma non è escluso che se non si riuscirà a trovare la quadra, l’approvazione slitterà a lunedì. Nel frattempo, restano aperte tutte le incognite di un piano di salvataggio che si sta rapidamente avviando verso la fine corsa. Senza certezze, ma con qualche speranza al lumicino. Alimentanta negli ultimi giorni dal vertice della Banca popolare di Cividale che ha aperto uno spiraglio su una soluzione al complesso ma decisivo nodo del Cedi di Amaro, su cui pende un mutuo da 10,8 milioni di euro della stessa Civibank.
La Regione lavora sottotraccia per far sì che Civibank, presidente Michela Del Piero, entri in possesso dell’immobile rinunciando nel contempo al credito di 10,8 milioni del mutuo, così da far lievitare il piano concordatario dagli attuali 15 milioni a 25, a un passo dai 32 milioni necessari per il soddisfacimento dei creditori privilegiati. Ma il disco verde all’operazione ancora non c’è, informa la numero uno dell’istituto Del Piero.
L’ultima parola spetterà al cda della Cividale, che si riserva di valutare e studiare attentamente i numeri contenuti nel piano concordatario che CoopCa presenterà al commissario Beltramini. Viste le carte nei 10 giorni che precedono l’adunanza dei creditori, Civibank delibererà se entrare nella partita. Da protagonista.
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