Coppia gay di Udine ha avuto due gemelli negli Usa

UDINE. Sono nati in una clinica della California, sono prematuri di sette mesi, ma stanno bene. Sono i due gemelli, un maschio e una femmina, dati alla luce da una giovane americana attraverso la pratica della “surrogazione di maternità”.
I genitori sono una coppia gay friulana, composta da due papà, un libero professionista e un impiegato. I due, che stanno insieme da 18 anni e si sono sposati da un anno all’estero, hanno conosciuto prima una donna che ha donato gli ovociti, e poi un’altra che ha deciso di aiutare la coppia attraverso la «gestazione per altri», prevista e normata dalla legislazione statunitense, portando avanti la gravidanza.
Il percorso è stato intrapreso dalla coppia circa due anni e mezzo fa. «Da molto tempo – queste le prime parole dei due uomini contattati telefonicamente – cullavamo il sogno di diventare genitori.
Purtroppo come spesso capita a tutte le coppie gay italiane ci siamo dovuti rivolgere all’estero perchè non è possibile in Italia intraprendere questo tipo di percorso. Nemmeno l’adozione è possibile all’estero perchè bisogna essere cittadini di quel paese.
Siamo quindi andati negli Stati Uniti dove la legislazione è ferrea ma permette di tutelare la donatrice di ovuli, la portatrice del feto, entrambi i genitori e i bambini».
In sostanza, uno dei due uomini ha donato lo sperma fecondando l’ovulo di una donna. Quando gli embrioni sono diventati maturi sono stati impiantati nella portatrice. La coppia ha già fatto sapere che probabilmente adirà alle vie legali per riconoscere la doppia paternità.
«Vogliamo tutelare al massimo i nostri figli – dicono –. Purtroppo la legge Cirinnà di recente emanazione prevede che solo uno di noi due sarà il padre legale, mentre manca la possibilità che l’altro partner possa adottare il figlio biologico. In California invece tutto questo succede».
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