Cordenons, concerto all’ex Makò davanti a scritte oscene

Lunardelli: «Non abbiamo fatto in tempo a tinteggiare, ma in ottobre interverremo»

CORDENONS. La pioggia, sabato pomeriggio, ha costretto gli organizzatori ad un cambio di programma, ma grazie a ciò, per la prima volta, non solo l’ex cotonificio Makò ha ospitato un concerto musicale, quello del Midway Chorus, ma lo ha fatto non più, come previsto inizialmente, nel cortile esterno, bensì addirittura all’interno dell’edificio principale dello stesso.

Un’ora e mezza di buona musica in un luogo suggestivo e caro ai cordenonesi per la cinquantina di spettatori che hanno preso al balzo l’occasione.

Altrettanti quelli che prima del concerto hanno partecipato alla visita guidata nei luoghi messi in sicurezza dai volontari durante il mese di maggio.

La location del concerto è stata particolare, anche per le pareti colorate dagli “street artist” o meglio da abusivi che da quando il Makò fu chiuso, nei primi anni Novanta, si sono avventurati al suo interno in barba alla proprietà, la società partecipata Stu Makò.

Scritte razziste, simboli sessuali e chi più ne ha più ne metta.

«Questa volta – spiega il neo presidente della Stu Makò, Paolo Lunardelli – non abbiamo fatto in tempo a tinteggiare i locali e sono certo che chi era presente all'evento ha compreso». «Ad ottobre, però – annuncia –, partirà un’altra operazione di volontariato per proseguire nella sistemazione dei locali, tinteggiatura compresa, tali da renderli disponibili ad altri eventi o attività».

A settembre infatti il cda organizzerà due incontri: uno con le associazioni di categoria e l’altro con le associazioni di volontariato dell’area della futura Uti del Noncello per studiare insieme le attività da farsi.

Questo al fine di restituire l’ex Makò ai cittadini e nell’attesa della riqualificazione del sito, che è attualmente allo studio del Cda. (m.bi.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto