Cordovado, il fascino del passato convive con la modernità

Il sindaco: completata la conservazione urbanistica e quest’anno saremo all’Expo con tutti i “Borghi più belli d’Italia”

CORDOVADO. Determinante per la conservazione urbanistica e strutturale di Cordovado è stata la legge regionale 2 del 1983 che stabiliva i criteri e le possibilità di sviluppo e ristrutturazione dei centri storici chiamati primari del Fvg, un piano particolareggiato definito non per singoli edifici, ma per interventi di ambito su piazze, palazzi, parcheggi, arredo urbano, verde, e anche abitazioni ad uso privato, attività commerciali e servizi.

Lo ricorda il sindaco Francesco Toneguzzo che evidenzia questa particolarità, e che nella sostanza ha dato una svolta sostanziale sugli interventi urbanistici, con un effetto moltiplicatore nell’evoluzione abitativa che ha ha permesso di accedere a fondi e finanziamenti regionali e di rotazione cospicui per il recupero edilizio del centro storico.

A quell’epoca, l’amministrazione Marzin comprese l’opportunità che veniva data a Cordovado ricchissima di storia (area del castello, l’antico duomo, il complesso del Santuario) e con una struttura urbana quasi intatta, tutte caratteristiche che hanno consentito non solo il recupero di immobili, ma anche di residenzialità per nuove famiglie.

«Questo importante piano di recupero compreso tra piazza Cecchini e via Roma – evidenzia Francesco Toneguzzo – permise alle diverse amministrazioni interventi mirati su un progetto complessivo generale e lavorare con fondi di rotazione per altri interventi.

Questa legge, ora non è più finanziata, ci ha permesso di rivitalizzare il centro e realizzare negli anni interventi importanti sui palazzi Cecchini (centro civico e sede della biblioteca), Marzin (sede delle poste e appartamenti), Cappellari e Carnielli (appartamenti e attività commerciali) palazzo Marcuzzi (prossima sede scolastica), e poi le piazze Cecchini e S. Caterina, con gli arredi urbani con il risultano di conservare integro il tessuto urbano originario del XVI e XVII secolo».

Attualmente l’amministrazione è molto attenta nella salvaguardia della occupazione e nel privilegiare gli aspetti sociali legati alle fasce deboli come gli anziani e i bambini; la non facile situazione economica ha richiamato la necessità di una vigilanza particolare verso le famiglie cordovadesi ed i suoi bisogni che si orientano verso il lavoro, servizi adeguati e il controllo di tributi e tassazioni.

Secondo Toneguzzo, «in questo contesto è fondamentale la presenza di una zona artigianale e produttiva molto attiva che occupa diversi giovani locali, la presenza delle attività commerciali, l’incremento abitativo e residenziale e la vivacità nel settore culturale, e in questo settore si inserisce un programma di promozione e rilancio turistico coordinato e collegato all’appartenenza ai “Borghi più belli d’Italia”», che consentirà di essere presente all’Expo di Milano per la proozione del territorio.

«Quest’anno tra le opere che andremo a chiudere – precisa Toneguzzo – è prevista la nuova direzione dell’istituto comprensivo a palazzo Marcuzzi, interventi negli impianti sportivi di via Circonvallazione e Freschi e nel settore ambientale opere idrauliche sulle acque.

Per il 2016 sono previsti interventi idraulici sulla roggia Belvedere, Casella e via Villunghi, ma avremo anche l’avvio del progetto di palazzo Mariani in via Battaglione Gemona e la ridefinizione dell’ecopiazzola.

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