Cori razzisti allo stadio, l’Udinese respinge le accuse: solidarietà a Maignan, ma il portiere attacca i friulani: “Siete complici”
Espode il caso dei cori durante Udinese-Milan. Il ministro Abodi: “Chiediamo scusa”, Infantino (Fifa): dare subito la sconfitta a tavolino. Il responsabile dell'area tecnica dell'Udinese Balzaretti: Non tolleriamo nessuna forma di razzismo, la Procura indagherà su ciò che è successo, il club in primis prenderà provvedimenti
UDINE. Il caso dei cari razzisti allo stadio di Udine durante Milan-Udinese, sta coinvolgendo tutte le istituzioni, dal Governo politico a quello sportivo. Ma anche l’Udinese calcio interviene con forza sul tema razzismo.
La situazione
"L'Udinese collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l'immediato chiarimento dell'accaduto, con l'obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili".
Non si placano le polemiche per gli insulti razzisti a Mike Maignan, il portiere francese del Milan che sabato sera ha chiesto e ottenuto dall'arbitro Fabio Maresca la sospensione della partita per cinque minuti, affinché all'interno dello Stadio Friuli - Bluenergy Stadium fossero avvisato tutto il pubblico degli episodi che stavano avvenendo alle spalle della porta, quella ai piedi della Curva Nord, il cuore del tifo friulano. Oggi la società bianconera è intervenuta attraverso il proprio sito internet: "Udinese Calcio è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza.
Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan, Mike Maignan, alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio". Poi l'Udinese ha svelato i prossimi passi, quelli necessari per individuare chi effettivamente ha insultato il portiere francese ed è chiaro che - alla luce delle parole del club - un ruolo fondamentale avranno le immagini dell'impianto di telecamere a circuito chiuso, un sistema tecnologicamente avanzato che ha permesso allo stadio Friuli di godere dell'abbattimento delle barriere tra il campo e le tribune.
L'Udinese, infine, ha voluto rassicurare anche a Maignan che, attraverso ai social, dopo la partita, aveva sottolineato: "Con tutto quello che sta succedendo, se non fate nulla sarete complici anche voi". "Come club - ha spiegato la società bianconera _- continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza".
Maignan accusa l’Udinese: “E’ stata complice, hanno agito come se nulla fosse accaduto”
«È un sistema che deve assumersi la responsabilità: gli autori di questi atti perché è facile agire in gruppo, nell'anonimato di una tribuna; gli spettatori che erano sugli spalti che hanno visto tutto, sentito tutto ma hanno deciso di tacere, siete complici; l'Udinese che parlava solo di interruzione della partita, come se niente fosse, sei complice; le autorità e il procuratore, con tutto quello che sta succedendo, se non faranno nulla, saranno complici anche loro». È dura la presa di posizione del portiere del Milan Mike Maignan preso di mira da insulti razzisti ieri durante la gara con l' Udinese.
«Non è stato attaccato il giocatore. È l'uomo. Il padre di famiglia. Non è la prima volta che mi succede - si legge nel lungo post scritto dal giocatore rossonero - e non sono il primo a cui succede. Abbiamo fatto annunci, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla». «Non sono una vittima, e voglio dire grazie alla mia società il Milan, ai miei compagni, all'arbitro e ai giocatori dell'Udinese, e a tutti coloro che mi hanno inviato messaggi, chiamato, supportato in privato e in pubblico - ha concluso -. Non riesco a rispondere a tutti ma vi vedo e siamo insieme. È una lotta dura, ci vorrà tempo e coraggio ma è una lotta che vinceremo».
Nota ufficiale dell’Udinese: “Contro ogni discriminazione, la nostra solidarietà a Maignan
L’Udinese Calcio «è profondamente dispiaciuta e condanna ogni atto di razzismo e violenza. Riaffermiamo la nostra avversione a qualsiasi forma di discriminazione ed esprimiamo la nostra profonda solidarietà al giocatore del Milan Mike Maignan alla luce del deplorevole episodio avvenuto sabato nel nostro stadio».
Così il club friulano in una nota in cui assicura che «collaborerà con tutte le autorità inquirenti per garantire l’immediato chiarimento dell’accaduto, con l’obiettivo di adottare ogni misura necessaria per punire i responsabili».
«Come Club, continueremo a lavorare diligentemente, come abbiamo sempre fatto, per promuovere la diversità e l’integrazione di tutte le etnie, culture e lingue tra i nostri giocatori, lo staff, la città ed una tifoseria che ha sempre dimostrato correttezza», conclude l’ Udinese.
Il ministro Abodi: le nostre scuse a Maignan
«Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città: vale sempre e ovunque ! Come il rispetto: sempre e ovunque ! E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan». É il commento di Andrea Abodi, ministro per lo sport e per i giovani, su X in merito a quanto successo nel match Udinese-Milan con i cori razzisti nei confronti di Maignan che hanno portato il direttore di gara Maresca a sospendere la partita per 5 minuti.
Il presidente Fifa Infantino: fatti ripugnanti e del tutto inaccettabili
«Gli eventi di sabato a Udine e Sheffield sono assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili. Non c'è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società. I giocatori interessati da quanto accaduto sabato hanno il mio pieno supporto. È necessario che tutte le parti interessate agiscano, a partire dall'istruzione nelle scuole, affinché le future generazioni comprendano che questo non è parte del calcio né della società».
Sono queste le dure parole del presidente della Fifa, Gianni Infantino, su Instagram sui cori contro Mike Maignan in Udinese-Milan e quelli a Sheffield dove Kasey Palmer del Coventry è stato vittima di alcuni cori razzisti.
«Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista - provocando così l'annullamento della partita -, cosi come vanno attuati divieti di accesso agli stadi di tutto il mondo e portate avanti accuse penali nei confronti di chi compie atti razzisti.
La Fifa e il mondo del calcio mostrano piena solidarietà alle vittime di razzismo e di ogni altra forma di discriminazione. Una volta per tutte: no al razzismo! No ad ogni forma di discriminazione!», ha aggiunto il numero uno del calcio mondiale.
Balzaretti: l’Udinese prenderà provvedimenti
«Non tolleriamo nessuna forma di razzismo, la Procura indagherà su ciò che è successo, sia se fosse stata una sola persona che in caso fossero di più. Nessuno tollera forme di razzismo, il club in primis prenderà provvedimenti».
Lo afferma il responsabile dell'area tecnica dell'Udinese, Federico Balzaretti, al termine di Udinese-Milan. «Sono qui da mesi e questo è un popolo straordinario - aggiunge - È il club più multietnico possibile, è una città che dà esempio a tutti di integrazione ed è chiaro che prenderemo dei provvedimenti contro la o le persone artefici di questi gesti. Ovviamente non è tutta la tifoseria ad essere responsabile».
Il dirigente passa poi ad analizzare la sconfitta nei minuti di recupero: «I punti persi cominciano a diventare tanti. Dobbiamo crescere soprattutto nei momenti finali, è una questione di concentrazione e cura nei dettagli - continua - La prestazione della squadra stasera l'hanno vista tutti e anche stavolta è stata importante, di carattere. Hanno lottato fino alla fine. Torneremo a lavorare insieme più uniti e più forti che mai». Bisogna fare in modo «di gestire i momenti di difficoltà nella maniera giusta e migliorare i dettagli che fanno la differenza».
In merito a Lazar Samardzic, autore del momentaneo 1-1, il dt commenta che «abbiamo giocatori forti e appetibili, conviviamo con le situazioni di mercato. Nessuno di noi però regala niente, se ha giocato in queste ultime partite è perché è focalizzato e in crescita». L'ultimo intervento è di elogio verso mister Gabriele Cioffi, capace di «lavorare molto su tanti aspetti. La squadra riuscirà a mantenere i vantaggi e acquisire così quella forza che le servirà per il futuro».
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