Cormòns, agricoltura in crisi chiuse 53 imprese in un anno

Gli occupati, dal 2011 al 2012, sono diminuiti da 1.379 a 1.205 unità I produttori di vino si lamentano: «Numerosi ristoratori non ci pagano»

CORMÒNS. Anche l’agricoltura, nell’Isontino, soffre i venti della crisi. In un anno hanno chiuso i battenti 53 imprese (-3,9% negli ultimi tre mesi del 2012 rispetto al IV trimestre 2011) e perso l’impiego 174 lavoratori (-12,6% dal 2011 al 2011).

Nel comparto agricolo, alla fine dell’anno scorso, risultavano occupate 1.205 persone, contro le 1.379 dell’anno precedente.

«In sostanza – racconta Ivo Bozzatti, direttore della Coldiretti - numerosi esercizi commerciali e di ristorazione non pagano alle aziende vinicole la fornitura di bottiglie di vino. Le richieste da parte dei produttori di vino per il servizio di recupero crediti, dalla semplice lettera di sollecito fino al decreto ingiuntivo, da noi erano poco più di una decina, quest’anno sono salite a una trentina. Un incremento superiore al 50 per cento».

Quanto alla burocrazia, secondo i calcoli della Coldiretti i vari adempimenti di legge impegnano le imprese agricole per 100 giorni di lavoro all’anno. Gli agricoltori sono in subbuglio anche per le nuove norme riguardanti il patentino per i trattori.

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