Cormòns, il Vino della Pace sceglie la strada del sociale

La Cantina produttori punta sulla solidarietà lavorando assieme all’Anffas Dugo firmerà l’etichetta, saranno coinvolti anche i ragazzi dell’associazione
Di Matteo Femia

NS. “Vino della Pace e della Solidarietà”. Proprio nel trentesimo anniversario della sua nascita, la Cantina Produttori di Cormòns rilancia il proprio indiscutibile appeal aggiungendo al concetto della pace quello della solidarietà, instaurando allo stesso tempo una collaborazione con l’Associazione di famiglie fanciulli e adulti subnormali (Anffas) di Gorizia, alla quale andrà il ricavato della vendita del vino che sarà prodotto anche grazie all’impegno dei ragazzi del benemerito sodalizio guidato dall’instancabile presidente Mario Brancati.

Sostegno a questa lodevole iniziativa è arrivata anche dalla Regione, rappresentata alla Cantina cormonese dall’assessore all’agricoltura Cristiano Shaurli e dal presidente del consiglio Franco Iacop, mentre un plauso è arrivato dal deputato Giorgio Brandolin e dall’assessore provinciale alle politiche socio-assistenziali, Ilaria Cecot: «I nostri 160 soci - ha spiegato il presidente della Cantina produttori Stefano Gregorat - sono lieti di partecipare a questo nuovo progetto che ci vede impegnati assieme all’Anffas: la nostra volontà è che duri nel tempo, perché vogliamo dare la possibilità ai piccoli produttori di essere presenti nel mondo del sociale». L’idea viene da lontano: “Vino e solidarietà” è il nome del progetto varato lo scorso anno con cui la Cantina produttori aveva lavorato proprio assieme all’Anffas, portando alla Fiera di Verona un prodotto che aveva riscosso molto successo. «L’incasso di quel vino - ricorda il direttore Rodolfo Rizzi - era stato devoluto all’associazione del presidente Brancati, ma la vendita si era limitata alla nostra regione: ora il nuovo progetto che ci vede entrambi coinvolti guarda ancor più in alto».

Fondamentale il lavoro di coordinamento svolto dalla direttrice commerciale Roberta Bais: «Il progetto è stato anticipato già a Vinitaly di qualche mese fa - evidenzia -, raccogliendo immediatamente il plauso di tutti gli operatori del settore italiano». Il Vino della Pace, che da 30 anni raccoglie il frutto di 650 varietà di uve di tutto il mondo, sarà dunque coltivato e raccolto anche dai ragazzi dell’Anffas.

La vendemmia di settembre sarà dunque un nuovo capitolo del Vino della Pace, che da quest’anno sarà quindi anche “della Solidarietà”. «Non potevamo pretendere di più - racconta entusiasta il presidente Brancati -: questo vino diventerà un emblema di questo territorio». «È giusto che si valorizzino così le nostre eccellenze - ha commentato Shaurli -, L’agricoltura qui rappresenta ciò che è davvero: identità, territorio, attenzione alla natura e al sociale». Un luogo, Cormòns, particolarmente sensibile a questi temi: «Quando si parla di sociale e aiuto agli altri siamo sempre in prima linea - ha sottolineato il sindaco Luciano Patat -. I cormonesi da sempre si dimostrano attenti a queste problematiche: siamo fieri che il Vino della Pace ora sia anche della Solidarietà». Iacop ha invece parlato di «due eccellenze della nostra regione come Anffas e Cantina che si uniscono a testimonianza del cuore e dell’operosità delle realtà del Friuli Venezia Giulia». Cecot: «Ho visto nascere nel mio ufficio questo progetto, del quale vado molto orgogliosa perché rappresenta il buon cuore della nostra gente, i cui valori si basano sull’attenzione al mondo del sociale». Brandolin ha infine parlato di «solidarietà e integrazione, due tematiche molto sentite in regione, e un aspetto interessante riguarda anche l'attenzione dello sport verso il mondo dei diversamente abili: in questo campo siamo tra i più avanti in Italia». A firmare l'etichetta dell’edizione 2015 del Vino della Pace e della Solidarietà sarà il maestro isontino Franco Dugo.

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